Enel: perchè il CMD di novembre “segnerà un punto di svolta”. Focus su dividendi, investimenti e utili
Il finale d’anno rappresenta sempre un momento ricco di appuntamenti per Enel. Lo era ai tempi dell’era Starace e lo è anche in quella di Flavio Cattaneo. E così oltre ai conti del terzo trimestre che verranno esaminati dal Consiglio di amministrazione il prossimo 6 novembre, per la fine del mese di novembre si attende il consueto incontro con la comunità finanziaria per la presentazione dell’aggiornamento delle strategie aziendali del Gruppo Enel. Poco meno di un anno fa, il 22 novembre 2023, proprio in occasione del Capital market day (Cmd) il ceo Cattaneo presentava al mercato la nuova strategia 2024-2026 che guarda maggiormente nella direzione delle reti e dell’Italia.
Aspettando il nuovo piano, gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno confermato la raccomandazione d’acquisto (rating buy) e rivisto al rialzo il target price che passa da 7,8 a 8,1 euro. E meno di un mese fa, quelli di Goldman Sachs scrivevano nero su bianco che il CMD “segnerà un punto di svolta nella strategia”.
Enel e il business plan di novembre: la view degli analisti
L’appuntamento con il nuovo business plan di Enel resta sempre in calendario per novembre, per la precisione fine novembre. L’amministratore delegato Flavio Cattaneo, che ha preso le redini del gruppo nel maggio del 2023 al posto di Francesco Starace, incontrerà la comunità finanziaria e presenterà l’aggiornamento delle strategie aziendali del Gruppo Enel. E proprio in vista dell’aggiornamento, gli analisti di Intesa Sanpaolo hanno focalizzato l’attenzione sul titolo su cui mantengono una posizione positiva.
“Ribadiamo la nostra posizione positiva su Enel prima della presentazione del nuovo business plan previsto per fine novembre – scrivono gli analisti -. Riteniamo che la ritrovata flessibilità del bilancio offra spazio per una potenziale accelerazione del capex, con il business delle reti elettriche regolamentate destinato a trarne i maggiori vantaggi”. Gli esperti sottolineano poi come Enel sia a sconto rispetto ai competitor.
Il prossimo CMD? Un punto di svolta nella strategia: la view di Goldman Sachs
C’è chi come Goldman Sachs reputa l’arrivo del prossimo CMD un elemento che segnerà una svolta nella strategia di Enel, con la possibilità di accelerare sul fronte degli investimenti. Una view messa in evidenza dagli analisti della banca d’affari Usa in un report di fine agosto dal titolo “CMD brings scope for re-leveraging and higher EPS“, occasione in cui è stata confermata la raccomandazione d’acquisto ed è stato ritoccato all’insù il target a 12 mesi che è passato da 9 a 9,2 euro.
Goldman Sachs entra nella questione e spiega: “alla luce della solidità finanziaria raggiunta e grazie alle crescenti opportunità nelle reti di distribuzione elettrica e nelle fonti rinnovabili in Europa, Enel potrebbe potenziare il suo piano di investimenti triennale di circa il 30-60%, secondo le nostre stime, pari a 8-14 miliardi di euro“. Con una precisazione: “Il nostro scenario base aggiornato incorpora un aumento del capex all’estremità inferiore di questo range”.
Anche gli utili potrebbero beneficiarne. “Ulteriori investimenti potrebbero portare a un Eps 2027 di 76-78 centesimi di euro – segnalano da Goldman Sachs -. Ciò implicherebbe cagr del 5-6% rispetto alle indicazioni del 2024, posizionando Enel su un multiplo P/E di circa 8,5 volte entro il 2027”. E aggiungono: “Se non consideriamo i dividendi pagati nel periodo 2025-27, il P/E (ex-dividendi) sarebbe di circa 6,5 volte nel nostro scenario positivo”. Da Goldman Sachs concludono: “ribadiamo il nostro rating Buy, sulla base del rischio upside per la crescita organica, di uno dei rendimenti da dividendi più elevati tra le azioni europee e una valutazione depressa“.
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La view degli analisti su Enel
Intanto Enel continua a raccogliere una view positiva da parte degli analisti, che restano posizionati maggiormente sul buy. Nel dettaglio, in media stando al consensus raccolto da Bloomberg, le indicazioni sono di 22 raccomandazioni Buy (circa il 78,6%) e 6 hold (circa il 21,4%), mentre nessun analista dice sell (vendere). Il prezzo obiettivo indicato sempre dal consensus Bloomberg è a 7,77 euro con potenziale upside del 10,4% circa.
In questo periodo, gli analisti mantengono l’attenzione sul settore delle utility, particolarmente rilevante nell’attuale contesto di interventi delle banche centrali sui tassi di interesse. Per Enel, come per l’intero settore, gli annunci degli istituti centrali restano fondamentali. In caso di riduzione dei tassi, sono proprio i titoli delle utility a trarne i maggiori vantaggi, dato che le società di questo settore sono storicamente caratterizzate da un alto livello di indebitamento.
Il punto tecnico su Enel
(analisi a cura di Simone Borghi)
Il quadro grafico di Enel da inizio anno è orientato al rialzo. Nel breve termine il titolo sta attraversando una leggera correzione dopo il recente rally che ha portato il titolo vicino ai massimi da gennaio 2022 a 7,22 euro toccati il 17 settembre di quest’anno.
Dal punto di vista tecnico, l’indicatore RSI a 14 periodi si attesta a 59,3, una zona ancora neutrale ma in discesa rispetto all’ipercomprato, segnalato quando l’RSI supera i 70 punti. Questo suggerisce un calo della forza rialzista nelle ultime sedute. Il MACD, altro indicatore chiave, mostra un incrocio ribassista recente, evidenziando una potenziale debolezza nel breve termine e segnalando che il rally potrebbe aver perso slancio.
Analizzando le medie mobili, quella a 50 giorni (in giallo) agisce come un importante supporto dinamico di breve termine. La media a 200 giorni (in arancione), più distante dai corsi attuali, rappresenta un livello di supporto più robusto sul medio-lungo termine.
L’analisi del Volume Profile rivela un’area di alta concentrazione di scambi tra 6 e 6,9 euro, con il PoC (Point of Control) che si colloca a 6,6 euro. Questo suggerisce che, in caso di correzione, tale fascia potrebbe fungere da forte supporto, dato l’interesse storico in questa zona di prezzo.
Come abbiamo detto gli indicatori tecnici, in particolare il MACD e l’RSI, segnalano una possibile perdita di slancio rialzista, il che potrebbe portare a un test dei supporti più vicini. Un livello chiave da monitorare sarà quello di 6,931 euro: se il titolo riuscirà a mantenersi sopra questa soglia, potrebbe evitare un ritracciamento più profondo verso i 6,759 euro, dove passa la media mobile a 50 giorni.
Al rialzo, invece, la resistenza più vicina si trova a 7,084 euro che, se superata, potrebbe aprire la strada al titolo verso 7,22 euro, il massimo recente, e poi un potenziale obiettivo potrebbe essere area 7,50 euro.