Enel guarda alle reti e all’Italia, meno alle rinnovabili. Tutto sulla strategia di Cattaneo al 2026
Enel guarda avanti con la nuova strategia 2024-2026 firmata dall’amministratore delegato Flavio Cattaneo che prevede un rallentamento nella corsa nelle rinnovabili e un focus maggiore nella direzione delle reti e dell’Italia.
In occasione del Capital Market Day, che si tiene oggi a Milano, il nuovo manager illustra punto per punto il nuovo piano che prevede investimenti totali lordi per 35,8 miliardi di euro (in calo rispetto ai 37 miliardi del piano passato). In sintesi, il big italiano dell’energia si presenta al mercato soffermandosi su alcuni driver futuri: ottimizzazione dell’allocazione del capitale che diventa selettiva, un’efficienza ed efficacia in termini di operatività, una sostenibilità che ora non è più solo finanziaria ma anche ambientale con lo scopo di massimizzare la generazione di cassa e la redditività con un solido rendimento per gli azionisti.
La maggior parte degli investimenti saranno destinati all’Italia. In particolare, il gruppo prevede di concentrarli “in aree caratterizzate da rendimenti visibili, un quadro regolatorio remunerativo nonché contesti macroeconomici e politici stabili”, con il 49% degli investimenti lordi in Italia, il 25% in Iberia, il 19% in America Latina e il 7% in Nord America.
Con una politica dei dividendi che definiscono “semplice e attrattiva”, con un dividendo per azione (dividend per share, “DPS”) fisso minimo pari a 0,43 euro per il periodo 2024-2026.
In Borsa il titolo Enel però non festeggia il nuovo piano strategico al 2026: l’azione indietreggia, infatti, di quasi l’1% a quota 6,357 euro.
I numeri
Se gli investimenti totali lordi previsti sono 35,8 miliardi, con 18,6 miliardi destinati nelle Reti, in termini finanziari si prevede che l’Ebitda ordinario di gruppo al 2026 aumenti fino a un valore compreso tra 23,6 e 24,3 miliardi di euro e che l’utile netto ordinario salga fino a un valore compreso tra 7,1 e 7,3 miliardi. A livello di cedola, si attende un dividendo per azione fisso minimo pari a 0,43 euro per il periodo 2024-2026, con un aumento potenziale fino a un payout del 70% sull’Utile netto ordinario in caso di raggiungimento della neutralità dei flussi di cassa.
Rinnovabili, rallenta la corsa
Rallenta la corsa delle rinnovabili. In particolare, Enel spiega che “le decisioni di investimento in rinnovabili saranno più selettive, mediante la diversificazione di tecnologie e Paesi, il miglioramento dei rendimenti e la riduzione dei rischi, anche facendo leva su partnership“.
Guardando ai numeri del piano, Enel indica che tra il 2024 e il 2026 si possano realizzare circa 13,4 GW di nuova capacità rinnovabile in tutte le geografie in cui è presente grazie a una solida pipeline di circa 450 GW, di cui circa 160 GW in fase avanzata. “Questa considerevole pipeline consente al Gruppo di massimizzare la visibilità dei rendimenti minimizzando al contempo i rischi, con la possibilità di monetizzare la parte di pipeline non necessaria alla sua crescita industriale”, precisa la società secondo la quale nel 2026 la capacità rinnovabile del Gruppo dovrebbe aumentare a circa 73 GW da circa 63 GW stimati per il 2023, con la quota di generazione a zero emissioni che raggiungerà circa l’86% rispetto a circa il 74% atteso per il 2023.
Dismissioni, cosa cambia?
Focus anche sul piano di dismissioni, che è stato in parte ridefinito per focalizzarsi su una rotazione del portafoglio guidata dal valore degli asset. Su questo fronte la realizzazione del piano di dismissioni produrrà un impatto positivo sull’indebitamento finanziario netto stimato in circa 11,5 miliardi di euro tra il 2023 e il 2024 con un incasso per circa 8 miliardi di euro che si prevede si realizzerà nel 2024, a valle delle necessarie autorizzazioni regolatorie e del completamento delle nuove operazioni individuate nella seconda metà del 2023.
Enel precisa che le dismissioni sono attualmente in diverse fasi di completamento. In particolare:
• Operazioni già finalizzate nel corso dell’anno, pari a circa 2,8 miliardi in termini di impatto sull’indebitamento netto (uscita dalla Romania, cessione di attività di generazione in Argentina, vendita del 50% delle attività rinnovabili in Australia e vendita di un portafoglio solare in Cile);
• Operazioni sottoscritte in attesa di finalizzazione, per un importo previsto pari a circa 5,4 miliardi in termini di impatto sull’indebitamento netto (vendita di asset di generazione in Perù, dismissione degli asset di distribuzione e fornitura in Perù, vendita del 50% di Enel Green Power Hellas e vendita di un portafoglio solare e geotermico negli Stati Uniti);
• Operazioni in fase di negoziazione avanzata, per un importo atteso di circa 3,3 miliardi in termini di impatto sull’indebitamento netto.
Le parole di Cattaneo
L’amministratore delegato Flavio Cattaneo alla guida di Enel dallo scorso maggio sottolinea come la nuova strategia punta a trasformare il gruppo in un’organizzazione più snella, flessibile e resiliente, pronta per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che possono presentarsi in futuro.
“Nei prossimi tre anni adotteremo un approccio più selettivo negli investimenti, per massimizzare la redditività e minimizzare i rischi – sottolinea il manager -. Ci concentreremo sui nostri Paesi core implementando strategie integrate, puntando sulle reti, le energie rinnovabili e la creazione di valore nel segmento clienti con offerte commerciali bundled. La disciplina finanziaria sarà il fondamento della nostra strategia, per potenziare la generazione di cassa e l’efficienza, mentre la sostenibilità continuerà a guidare le nostre decisioni di business. Grazie alla realizzazione di queste azioni e al raggiungimento dei nostri obiettivi, saremo in grado di rafforzare ulteriormente la posizione finanziaria del Gruppo e di incrementare la creazione di valore, garantendo così solidi rendimenti ai nostri azionisti.”
Equita: indicazioni di piano superiori alle attese
“Complessivamente il piano ci sembra ben bilanciato ed in linea con la nostra preview in termini di posizionamento (reti, minore renewables, focus su Italia e savings) e con target finanziari superiori alle attese”, segnalano gli analisti di Equita che confermano la valutazione buy su Enel, con target price fermo a 6,9 euro. “Positiva la conferma della dividend policy”, aggiungono gli esperti.