Elezioni mid-term: dollaro più forte in caso di Congresso diviso
L’impatto delle elezioni di mid-term sul biglietto verde (USD) dipenderà dall’adozione o meno delle riforme fiscali procrescita. Così Paresh Upadhyaya, Director of currency strategy, US portfolio manager di Amundi.
Elezioni mid-term: l’esito più probabile è di un Congresso diviso
Il prossimo 6 novembre si terranno le elezioni americane di mid-term e in molti prevedono un Congresso diviso, con il Partito Democratico che assumerebbe il controllo della Camera dei Rappresentanti e il Partito Repubblicano che manterrebbe quello del Senato. Tuttavia, sono possibili altri scenari: i Repubblicani potrebbero mantenere il controllo dell’intero Congresso, mentre i Democratici potrebbero conquistare sia la Camera dei Rappresentanti, sia il Senato. Secondo Amundi l’esito più probabile appare quello di un Congresso diviso. Al 21 settembre risultava una probabilità del 71% di una Camera dei Rappresentanti democratica e una probabilità sempre del 71% di un Senato repubblicano. In questo scenario, si configurano due possibili percorsi, dcino gli analisti. “In quello più ottimistico, Trump potrebbe trovare un terreno d’intesa con la Camera dei Rappresentanti controllata dai Democratici. (…) In quello meno ottimistico, il programma legislativo di Trump potrebbe essere bloccato, potrebbero essere condotte inchieste aggressive su Trump e sulle persone a lui più vicine, con la prospettiva finale di un impeachment. Una tale ipotesi affosserebbe qualsiasi possibilità di trovare un terreno d’intesa comune”. “Quale, tra le due ipotesi, possa prevalere dipenderà da molti fattori” dice l’analista “tra cui l’ampiezza della eventuale maggioranza raggiunta dai Democratici, il risultato dell’inchiesta Mueller e le richieste dell’estrema sinistra della base democratica. Attualmente, con i sondaggi che indicano un Congresso diviso, c’è una tendenza verso l’evoluzione meno ottimistica dello scenario base”.
Le implicazioni sul dollaro
Se dovesse verificarsi lo scenario di base ottimistico, ossia di un Congresso diviso, il dollaro dovrebbe rafforzarsi perché il rialzo potenziale dei tassi al di sopra del tasso neutrale dei Fed Funds dovrebbe comportare un differenziale dei tassi di interesse favorevole. Nello scenario in cui la Camera dei Rappresentanti e Senato vadano ai Repubblicani, l’adozione di ulteriori riforme fiscali potrebbe tradursi in flussi di capitali nei mercati azionari e obbligazionari americani che favorirebbero il dollaro. Ciò nonostante, dice Amundi, prevediamo un deprezzamento del dollaro perché il tema della convergenza delle politiche monetarie mondiali dovrebbe dominare i mercati e il differenziale dei tassi di interesse dovrebbe restringersi, pesando sul dollaro. “La prospettiva di un governo diviso dovrebbe avere un impatto neutrale sulla divisa americana. Nel lungo termine, l’evoluzione del dollaro dipenderà invece dalla politica monetaria e dalle prospettive economiche degli Stati Unit” conclude l’analista.