Elezioni Grecia, Nea Dimokratia torna al potere. Tassi bond ai minimi record, nel 2019 decennali crollati -50%
Bond greci sotto i riflettori, dopo l’esito delle elezioni in Grecia, che ha decretato la sconfitta del premier e leader di Syriza, Alexis Tsipras, inaugurando l’era di Nea Dimokratia, capitanata dall’ex banchiere Kyriakos Mitsotakis.
Il partito di centro-destra si è assicurato 158 seggi sui 300 seggi del Parlamento ellenico, ottenendo dunque la maggioranza assoluta, pari a un consenso elettorale del 39,84%. Tsipras ha incassato invece il 31,54% dei voti.
I bond greci, che hanno già garantito un ritorno del 20% dall’inizio dell’anno, hanno continuato a correre. Il risultato è che i tassi decennali sono scesi oggi di ben 14 punti base, scivolando fino al 2,014%, minimo record assoluto, prima di recuperare terreno fino al 2,14%, in calo di appena due punti base rispetto alla chiusura di venerdì.
Intervistato da Reuters Peter Chatwell, responsabile della strategia dei tassi di Mizuho, ha commentato il ritracciamento dei titoli di stato greci con il timore che le politiche di Nea Dimokratia si traducano in un aumento del deficit del paese. Detto questo, la flessione dei tassi è stata tale che ora i rendimenti decennali greci sono più bassi dei rendimenti dei Treasuries a 10 anni.
Nell’intero 2019, i tassi decennali greci sono scesi di oltre 200 punti base, facendo meglio dei BTP decennali. Il risultato è che lo spread con i Bund tedeschi si aggira a 244 punti base, al livello più basso dal gennaio del 2010, ovvero degli ultimi nove anni, a fronte dello spread BTP-Bund che torna a salire attorno a quota 212. Kathimerini riporta che, in generale, la flessione dei tassi dei bond greci a dieci anni è stata del 50%, rispetto al 3,9% di inizio anno.
“La maggior parte del tonfo è avvenuta a partire dalle elezioni europee dello scorso 26 maggio. Da allora, i tassi hanno perso ben 137 punti base, con gli investitori che hanno iniziato a scommettere su un governo di Nea Dimokratia”, dopo il successo conseguito a fine maggio in occasione del voto per il rinnovo del Parlamento Ue.
In ribasso oggi anche i tassi dei bond greci a cinque anni, in perdita di 7 punti base all’1,09%. Lo scorso venerdì, i rendimenti a cinque anni erano scivolati a un livello ancora più basso, il nuovo minimo storico pari all’1,037%.
Lo scorso mercoledì, un altro minimo record è stato testato dai titoli emessi dall’Agenzia di gestione del debito pubblico ellenico, dunque sul mercato primario: il Tesoro greco ha emesso infatti titoli con scadenza a sei mesi a un tasso pari allo 0,23%, rispetto allo 0,41% dell’asta precedente. Fonti di mercato hanno confermato inoltre che c’è stato un aumento significativo della partecipazione, al collocamento, degli investitori stranieri.
Bloomberg ha riportato qualche giorno fa che, per gli investitori che puntano sui bond, la Grecia rimane il mercato migliore in cui investire, anche dopo i ritorni del 20% assicurati nell’anno.
Il paese è tornato a crescere, al punto che il Fondo Monetario Internazionale prevede per il Pil ellenico una espansione del 2,4% per il 2019.
Intanto Jens Peter Sorensen,responsabile analista presso Danske Bank, ha riferito a Kathimerini di essere long sui bond greci, così come sui bond di altri paesi della periferia dell’Eurozona.
La fiducia nel mercato dei titoli di stato greci è tale che una fonte ha riferito a Reuters che il Tesoro starebbe valutando la possibilità di procedere a una nuova emissione nelle prossime settimane proprio per avvantaggiarsi del contesto di tassi bassi.
Ovviamente, non ci sarà alcuna emissione fino a quando non arriverà l’autorizzazione del nuovo governo. Un banchiere ritiene comunque che l’asta potrebbe essere indetta anche all’inizio della prossima settimana.