Elezioni e reazione Ftse Mib e spread all’affermazione della Meloni
Netta vittoria della coalizione di centrodestra alle elezioni politiche italiane con Fratelli d’Italia primo partito e Giorgia Meloni che si appresta a diventare la prima premier donna d’Italia.
Il Ftse Mib sovraperforma rispetto alle altre Borse europee arrivando a segnare +1,4% in area 21.360 punti. Di contro i titoli di Stato italiani hanno perso leggermente terreno con lo spread tra titoli di Stato italiani e tedeschi, barometro del rischio debito, in allargamento a 237 punti base. Il rendimento del Btp 10 anni è balzato oltre il 4,4%, sui nuovi picchi dal 2013.
In attesa dei dati finali sulla ripartizione dei seggi, la destra è comunque sicura di avere una salda maggioranza in entrambe le camere. Risultati attesi e letti con favore dagli investitori che cercano stabilità dopo la caduta anticipata del governo Draghi.
A primeggiare, come da attese, è il partito Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che alla Camera ottiene il 26,2% dei voti; nel centrodestra la Lega si ferma all’8,9%, Forza Italia all’8,1% e Noi Moderati lo 0,91% per un totale del 43,86% della coalizione di centrodestra mentre quella di centrosinistra si ferma al 26,31% (19,16% Pd, 3,65% Verdi+Sinistra, 2,84% +Europa. Il Movimento 5 Stelle segna il 15,23% con preferenze più che dimezzate rispetto alle politiche del 2018. Il Terzo Polo di Calenda segna il 7,82%.
Niente maggioranza qualificata e flop Lega , ecco cosa implica
Il centrodestra agguanta una maggioranza semplice, ma non ha raggiunto la maggioranza qualificata, necessaria per riformare la costituzione. Il nuovo parlamento si riunirà per la prima volta il 13 ottobre, con la formazione del governo potrebbe richiedere diverse settimane ma dovrebbe essere possibile redigere il bilancio entro fine anno.
Fratelli d’Italia si distingue come forza trainante del centrodestra. “Questo potrebbe incidere sulle politiche economiche perché, a differenza della Lega, FdI ha più volte affermato durante la campagna di essere contraria a una politica fiscale espansiva. Le aree chiave di controllo nei prossimi mesi saranno la disciplina fiscale, la capacità di utilizzare appieno il Recovery Fund ed evitare il protezionismo”, commentano Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy, e Thomas Wacker, CFA, Head CIO Credit, UBS Switzerland AG.
Sulla stessa lunghezza d’onda gli esperti di Equita. “La posizione relativa più forte di FdI rispetto alla Lega porta a ipotizzare un`impostazione di politica economica probabilmente meno aggressiva (FdI si è detta in campagna elettorale prudente sulle politiche di deficit spending proposte dalla Lega) e un maggiore supporto in politica internazionale alle posizioni USA/EU.
Potenziali implicazioni di mercato
I premi per il rischio dei titoli di Stato italiani sono più che raddoppiati rispetto ai minimi della pandemia e vengono scambiati a circa 230 pb rispetto ai Bund tedeschi a 10 anni. “Riteniamo che gli investitori in obbligazioni italiane a breve e medio termine siano ben compensati dai rischi derivanti dall’elevato onere del debito pubblico italiano e dai ricorrenti episodi di incertezza politica. Sebbene sia improbabile che la BCE intervenga direttamente in reazione a spread moderatamente più ampi, riteniamo che alla fine agirà per frenare sostanziali distorsioni fintanto che l’Italia rimarrà d’accordo con l’UE sulle politiche di bilancio di bilancio”, concludeno Ramenghi e Wacker.
Dal punto di vista dei mercati, Equita si aspetta che lo spread BTP-Bund possa assestarsi attorno ai 230-250bps in attesa che il mercato vada a valutare la composizione del governo e la legge di bilancio, a meno che non ci sia un cambio di tono da parte del nuovo governo o un deciso peggioramento del contesto macro. “Una maggiore inflazione sia sul 2022 che sul 2023 lascia qualche spazio per mantenere il rapporto debito/GDP sotto controllo (maggiori entrate fiscali in grado di compensare oneri finanziari e spese pensionistiche più alte)”, aggiunge la sim milanese.