Notizie Dati Macroeconomici Elezioni di Midterm e la riunione Fed, ma anche le trimestrali delle big bank del Ftse Mib: ecco gli appuntamenti clou

Elezioni di Midterm e la riunione Fed, ma anche le trimestrali delle big bank del Ftse Mib: ecco gli appuntamenti clou

5 Novembre 2018 11:14

La settimana che ha appena preso il via vedrà diversi macro temi sul tavolo, soprattutto negli Stati Uniti. E’, infatti, alle porte l’appuntamento con le elezioni di metà mandato negli Stati Uniti (midterm elections). Domani gli americani torneranno a votare per eleggere 435 seggi alla Camera e un terzo dei 100 seggi del Senato, oltre a 36 governatori. In queste elezioni, che arrivano proprio a metà del primo mandato di Trump (eletto presidente Usa nel novembre del 2016), giocheranno un ruolo importante gli elettori delle grandi città. Come è accaduto anche in passato, questo appuntamento è considerato come una sorta di referendum sul presidente in carica. E al momento i sondaggi sembrano andare contro Trump, dando per favorita l’onda blu dei democratici, che potrebbero assicurarsi la maggioranza della Camera (dando così vita a un Congresso diviso). I Repubblicani dovrebbero invece mantenere il Senato.

“Le elezioni di medio termine potrebbero rivelarsi tanto un freno all’attività politica dell’amministrazione Trump quanto un volano per dazi, guerre commerciali, critiche alla Fed e altro ancora”, scrivono gli esperti del team EMEA Multi Asset di Bmo Global Asset Management, ricordando che “il voto di metà mandato determina i membri delle due camere del Congresso, responsabile della promulgazione delle leggi negli Stati Uniti. Entrambe le camere sono attualmente sotto il controllo dei Repubblicani, ma è probabile che i Democratici ottengano la maggioranza in una delle due, il che renderebbe possibile bloccare tutte le proposte di Trump, impedendone la conversione in legge”.  Per Anna Stupnytska, global economist di Fidelity International, che indica come scenario di riferimento un Congresso diviso, “ritiene che il Pil degli Stati Uniti subirà un arresto, scendendo al di sotto della previsione di Bloomberg del 2,5% nel 2019 e dell’1,9% nel 2020. Il principale motore di questo rallentamento sarà la combinazione di un attenuarsi degli stimoli fiscali e di condizioni fiscali più severe- un’inversione di tendenza rispetto ai fattori che hanno spinto l’economia statunitense nel 2017 e 2018”.

Rimanendo sempre Oltreoceano, oltre alle elezioni midterm si guarderà anche alla riunione del Fomc con la decisione sui tassi attesa per giovedì 8 novembre. Un appuntamento atteso dopo i positivi dati di ottobre sul mercato del lavoro comunicati venerdì scorso. “La riunione del Fomc non dovrebbe fornire novità, con un comunicato stringato e l’indicazione di ulteriori graduali rialzi dei tassi”, sottolineano dall’ufficio studi di Intesa Sanpaolo.

“Per quanto riguarda la Fed, una delle ragioni alla base del sell-off del mercato azionario del mese scorso è stata la crescente prospettiva che la banca centrale Usa possa continuare ad alzare i tassi fino al 2019 – afferma Michael Hewson, chief market analyst di Cmc Markets UK -. L’incontro di questa settimana non dovrebbe tuttavia mitigare le aspettative, alla luce del balzo dei salari ai massimi a nove anni a ottobre, con un aumento dei tassi di dicembre che sembra ormai un affare fatto e con la dichiarazione della Fed che non sarà molto diversa dal meeting di settembre”.

Su cosa concentrarsi a livello macro…

Sul fronte strettamente macroeconomico, saranno per lo più concentrati nella giornata di martedì 6 novembre i Pmi servizi delle principali economie della zona euro (Italia compresa) relativi al mese di ottobre. Il giorno successivo, mercoledì 7, in primo piano le vendite al dettaglio in Italia e nella zona euro, con l’Istat che pubblica la nota economia mensile. Giovedì 8 novembre in agenda (oltre alla riunione della Fed), anche gli aggiornamenti sulla bilancia commerciale di Cina, Giappone e Germania. L’ottava si chiude venerdì 9 novembre con numerose indicazioni macro, tra cui l’inflazione cinese, la produzione industriale di Francia e Regno Unito. Oltremanica è attesa anche la lettura preliminare del Pil del terzo trimestre. Per gli Usa uscirà la fiducia dei consumatori dell’università del Michigan e i prezzi alla produzione.

Le trimestrali

“Settimana densa sul fronte dei dati societari in Europa e in particolare per quanto riguarda la Borsa italiana, con la pubblicazione delle informazioni finanziarie di banche e utilities di primo piano”, ciordano gli esperti di Mps Capital Services. A Piazza Affari l’attenzione sarà rivolta alle principali banche italiane chiamate alla prova dei conti. Dopo gli esiti degli stress test condotti dall’Eba (approfondisci Qui), arrivano i risultti del terzo triemstre per Intesa Sanpaolo e Ubi Banca (6 novembre), Banco Bpm  e Unicredit (7 novembre).

Ma il calendario è davvero fitto, ecco in sintesi le principali trimestrali a Piazza Affari questa ottava:

Ferrari, Italgas (5 novembre);

Banca Generali, Campari, Enel, Intesa Sanpaolo, Fineco, Snam, Ubi Banca (6 novembre);

Banco Bpm, Brembo, Buzzi Unicem, Cnh Industrial, Generali, Poste Italiane,Tod’s, Unicredit (7 novembre);

Azimut, Bper, Ferragamo, Fincantieri, Leonardo, Telecom, Unipol (8 novembre)

Atlantia, Terna, Anima (9 novembre).