Effetto Bce, elezioni UK e flop legge elettorale: crollo tassi BTP in due giorni più forte dal 2015
Migliora il sentiment nei confronti dei bond italiani, e non solo grazie alle rassicurazioni arrivate dalla Bce sullo scudo BTP (ovvero sul piano di Quantitative easing, con cui vengono acquistati anche i titoli sovrani dell’Italia).
Il flop della riforma sulla legge elettorale in stile tedesco alla Camera, frutto di un accordo tra Pd-M5S-FI-Lega, fa rientrare i timori sul rischio di elezioni anticipate. Il risultato è che gli investitori tornano ad acquistare Italia, riposizionandosi sui BTP.
I buy contribuiscono a far scendere notevolmente lo spread, che in soli due giorni crolla da 203 punti base fino a 183 punti base circa, sulla scia del tonfo dei tassi sui BTP, che scivolano al 2,09%, minimo in tre mesi.
Il calo dei rendimenti dei bond sovrani italiani è di 8 punti base, e si va a sommare alla flessione di 12 punti base della vigilia.
Così lo strategist di UniCredit Luca Cazzulani, intervistato da Reuters:
“C’è stata molta pressione sui bond italiani nelle ultime settimane, con gli investitori che non hanno visto di buon occhio la prospettiva di elezioni anticipate nel corso di quest’anno”.
Su base settimanale, il ribasso dei tassi sui BTP decennali è il più forte dalla metà di dicembre e il più sostenuto in due sessioni dall’ottobre del 2015.
E strategist di DZ Bank Christian Lenk commenta a Reuters:
“Ci sono state alcune notizie positive sul settore bancario questa settimana (riferimento alla vicenda del salvataggio di Banco Popular da Santander)”. Tale notizia, insieme alle “minori probabilità di elezioni anticipate in Italia e al meeting positivo della Bce, sta sostenendo il valore dei BTP”.
Altro elemento che stimola gli acquisti sul debito italiano è l’esito delle elezioni nel Regno Unito che, alimentando l’incertezza sulla Brexit, porta gli investitori a preferire gli asset rifugio come, appunto, i titoli di stato in generale.
Le rassicurazioni della Bce sul fatto che la propria politica monetaria rimarrà ultra accomodante hanno ripercussioni anche sul forex, con l’euro che rimane sotto la soglia di $1,12, scendendo alle 16.10 nei confronti del dollaro a $1,1183.