Notizie Notizie Mondo Ed Yardeni, parla il veterano bullish su Wall Street: ‘attenzione, qui si rischia un melt-up’

Ed Yardeni, parla il veterano bullish su Wall Street: ‘attenzione, qui si rischia un melt-up’

4 Novembre 2019 09:04

Perfino un veterano bullish come lui inizia a temere che Wall Street abbia corso troppo. In un’intervista rilasciata alla Cnbc Edward Yardeni, numero uno di Yardeni Research –  società di consulenza che fornisce diversi servizi di strategia per le imprese e consigli di investimenti –  ha avvertito che, nel caso in cui il rapporto tra il prezzo dell’indice S&P e gli utili forward dello S&P 500 dovesse balzare, dal valore attuale a quota 17, fino a 19 o 20, l’effetto potrebbe essere quello di una “brutta correzione”. In media questo parametro, viene precisato, oscilla infatti in un range compreso tra 15 e 16 volte (del valore dell’indice, rispetto agli utili forward).

In un tale contesto, ai valori attuali, il rischio per Yardeni è che il boom di buy che sta investendo la borsa Usa finisca per tradursi in una situazione di melt-up.

“Vorrei che questo mercato toro continuasse (a salire) senza correre, e non in un modo che fa pensare al melt-up. E il rischio è proprio questo”.

Il melt-up è quella situazione che può essere definita di panico al contrario, caratterizzata da buy improvvisi che vengono scatenati più dal momentum e/o dal sentiment, che non dai fondamentali economici. Sono praticamente casi in cui la corsa agli acquisti viene alimentata più dal timore degli investitori di rimanere indietro e di perdere laute opportunità, che dalla solidità della congiuntura.  Dunque, non si tratta necessariamente di un fenomeno positivo, dal momento che l’effetto collaterale è che i melt-up spesso precedono le fasi di crollo, note come meltdown. Il fenomeno era stato previsto già a maggio dalle divisioni di ricerca come Morgan Stanley e Bank of America.

Da segnalare che lo Standard & Poor’s ha terminato la sessione di venerdì in rialzo dello 0,97%, a 3.066,91 punti, con un guadagno settimanale pari a +1,47% e al nuovo valore di chiusura più alto della storia.

Il Nasdaq ha fatto +1,13% chiudendo a 8.386,39 punti, anch’esso al nuovo record storico di chiusura, salendo a livello settimanale +1,74%; il Dow Jones è salito di 300,82 punti (+1,11%), a 27.347,09 punti, con un balzo dell’1,44% su base settimanale.

Yardeni conosce Wall Street come le sue tasche, dopo aver trascorso decenni della sua carriera gestendo le divisioni di strategia per gli investimenti di colossi come Prudential e Deutsche Bank: al momento, il suo outlook rimane positivo, in quanto l’esperto continua a prevedere che il 2019 si confermerà un anno vincente.

Tra l’altro lo scorso venerdì lo S&P 500 ha chiuso, per l’appunto, a 3.066 punti, a un livello inferiore di solo l’1% rispetto al target di fine anno che Yardeni ha fissato per il listino, ovvero a quota 3.100. Il target per il 2020 indica anche più ottimismo da parte dello strategist, visto che è stato fissato a 3.500.

Tuttavia, ora è lo stesso Yardeni a manifestarsi cauto: “Se il mercato corresse troppo e arrivasse a quota 3.500 prima…potrei dover optare per le prese di profitto”. Sarebbe certo un peccato: “Preferirei piuttosto rimane pienamente investito in questo mercato toro, e non essere costretto a uscirne solo perchè troppo sopravvalutato”, ha fatto notare.

Allo stesso tempo, Yardeni ha sottolineato che, anche nel caso in cui uscisse dal mercato, non rimarrebbe fuori di esso per molto tempo. “Rimango fedele a questo mercato toro. Credo che continuerà a segnare valori più alti”. L’esperto non condivide, infine, la linea di chi ritiene che una eventuale vittoria dei candidati democratici Elisabeth Warren o Bernie Sanders avrebbe un effto quasi catastrofico sui mercati.

“Non mi convince l’assunto secondo cui, se Trump perde e vince un democratico ci saranno necessariamente un mercato orso e una recessione”, ha detto, pur ammettendo che, “inizialmente, il mercato non reagirebbe bene al cambiamento”.