Notizie Valute e materie prime E’ scontro istituzionale in Italia: euro tenta il recupero, ma poi torna a scivolare sotto 1,17$

E’ scontro istituzionale in Italia: euro tenta il recupero, ma poi torna a scivolare sotto 1,17$

28 Maggio 2018 10:14

L’ultima settimana di maggio è ripartita con l’euro che tenta un timido recupero sul dollaro, dopo avere archiviato la passata ottava al livello più basso degli ultimi sei mesi. Dopo la discesa di venerdì a quota 1,1644 dollari, il cross euro/biglietto verde si attesta poco prima delle 10 a 1,1696 mostrando una crescita di quasi lo 0,4% (massimo intraday a 1,733). Ancora una volta sono le questioni politiche italiane a dettare i tempi della moneta unica. Ieri sera il premier incaricato Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico di formare il Governo in scia alla decisione presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, (motivata nel corso di una conferenza stampa) di respingere il nome di Paolo Savona in qualità di ministro dell’Economia. Con i negoziati che sono naufragati sul nome indicato dalle due forze politiche M5S e Lega per Tesoro si è ufficialmente aperto lo scontro tra il Colle e i Movimento 5 Stelle e Lega, con il leader dei grillini Luigi Di Maio che chiede lʼimpeachment. Intanto oggi alle 11.30 Mattarella ha convocato al Quirinale Carlo Cottarelli.
“La valuta unica sta però recuperando questa mattina, grazie alle minori tensioni sui titoli di stato italiani, anche se il cambio Eur/Usd si mantiene in prossimità dell’area 1,17 – affermano da Mps Capital Services -. Segnaliamo che gli speculatori hanno continuato a ridurre la propria esposizione netta lunga che, seppure su livelli elevati, è arrivata ai minimi dell’anno“.

“La settimana passata si è chiusa con nuova volatilità su euro/dollaro dopo che nel pomeriggio anche dalla Spagna sono giunte notizie di un voto di fiducia contro il Governo, con l’euro che è sceso fino a 1,1644 per poi recuperare e ritornare sopra 1,17 grazie al fallimento del governo Lega- Cinquestelle”, commenta l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo. “I dati in uscita nella settimana, in particolare quelli di inflazione, e le tensioni politiche potrebbero contribuire a mantenere la debolezza dell’euro in questa fase, tanto più che sul versante americano i dati in uscita e in particolare l’employment report di venerdì si annunciano nuovamente positivi”, sottolineano gli esperti.
Se in prima battuta i mercati hanno letto le notizie di ieri positivamente, con il Ftse Mib che ha iniziato in rialzo di oltre l’1% e ora hanno ridotto i guadagni, l’incertezza resta.

“È pur vero che l’incertezza sulle prossime mosse rimane molto elevata sottolinea Vincenzo Longo, market strategist di Ig -. L’ipotesi di un governo di transizione con a capo Carlo Cottarelli potrebbe contribuire ad allentare ulteriormente le tensioni, contrariamente un ritorno alle urne immediato manterrebbe alta l’attenzione degli investitori. Verrebbe da chiedersi come mai, nonostante i recenti sondaggi vedano un crescente consenso dei partiti coinvolti nella formazione di governo, l’ipotesi di un ritorno alle urne non spaventi gli operatori”. I mercati, prosegue Longo, stanno scontando la mancanza di un governo euroscettico ora, scenario prezzato con un buon grado di probabilità fino a venerdì scorso.

I market mover della settimana
Nonostante le questioni politiche dominino la scena non bisogna tralasciare la sfera macroeconomica, visto che questa settimana sono attesi numerosi market mover in arrivo dall’Europa e dagli Stati Uniti, con la pubblicazione venerdì degli attesi dati sul mercato del lavoro per il mese di maggio. “Ci attende una settimana a due velocità sui mercati, con il ritmo che sarà scandito dai tanti dati macro in agenda e dalla chiusura dei Wall Street e Londra lunedì per festività”, rimarca Vincenzo Longo, market strategist di Ig, sottolinenando che “dagli Stati Uniti l’attenzione sarà rivolta non solo ai Non Farm Payrolls di maggio, in agenda venerdì, ma anche alla seconda lettura del Pil del primo trimestre che dovrebbe essere rivista rispetto al 2,3% stimato un mese fa”. Mercoledì sera la Federal Reserve pubblicherà il Beige Book, da cui è possibile estrapolare lo stato dell’economia nei 12 distretti statunitensi a due settimane dalla riunione di politica monetaria. Per quanto riguarda l’Europa, in primo piano l’inflazione preliminare di maggio della zona euro. “Una prosecuzione del rallentamento della crescita dei prezzi potrebbe permettere alla Bce di temporeggiare sulle prossime manovre di politica monetaria – segnala Longo -. A tal fine saranno utili anche i dati sugli indici Pmi del comparto manifatturiero.