E’ ancora rally euro con sell-off Bund e Btp, Carney spinge la sterlina
L’eco delle parole di Draghi continua a tenere banco sui mercati. Sul valutario l’euro ha toccato questa mattina i massimi a quasi 14 mesi contro il dollaro. La divisa unica europea si è portata di slancio sopra quota 1,14 (massimo intraday a 1,1433) proseguendo il rally dei giorni scorsi, innescato dalle parole di Mario Draghi su reflazione e rafforzamento crescita economica che hanno acceso le scommesse circa l’avvicinarsi del momento in cui la banca centrale europea inizierà a valutare concretamente l’inizio del ritiro dello stimolo monetario.
Draghi, intervenendo al forum annuale della BCE in Portogallo, ha detto che “le forze deflazionistiche sono state sostituite da quelle reflazionistiche”. Indicazioni che hanno alimentato la speculazione di una virata verso politiche monetarie meno accomodanti dopo anni di tassi zero e piani di acquisto di titoli. Oltre allo scatto dell’euro, si è assistito a un generalizzato aumento dei rendimenti dei titoli di Stato: il Bund decennale tedesco è passato in due sedute da 0,24% a 0,41%, il Btp è tornato sopra la soglia del 2% (2,07% dall’1,87% di lunedì).
“Salvo temporanee fasi correttive – sottolinea Vincenzo Longo, market strategist di IG – continuiamo a vedere il cambio proiettato sopra 1,15 nelle prossime settimane. Non escludiamo che nel terzo trimestre si abbiano spike anche verso 1,17”.
Da monitorare i prossimi riscontri sull’inflazione (oggi quella preliminare tedesca, domani quella dell’Eurozona), che dovrebbe segnalare un ulteriore rallentamento dettato dal calo dei prezzi del petrolio.
Anche Carney suona la carica e il pound torna a 1,30
Non sono passate inosservate neanche le parole del governatore della Bank of England, Mark Carney. Il numero uno dell’Istituto centrale britannico ha aperto alla rimozione delle misure di stimolo facendo scattare gli acquisti sulla sterlian tornata a ridosso di quota 1,30. Si avvicina quindi un rialzo dei tassi? All’interno della Bank of England c’è molto fermento come confermato dall’ultimo meeting che ha visto salire a tre i voti favorevoli a un rialzo del costo del denaro. Solo qualche settimana fa dallo stesso Carney aveva però rimarcato che l’economia britannica non era in grado di assorbire un rialzo dei tassi. “Facciamo ancora fatica a pensare a un rialzo dei tassi imminente nel Regno Unito – rimarca Vincenzo Longo, market strategist di IG – . Le incertezze economiche (come la crescita reale negativa dei salari) e quelle politiche sollevate dal voto di giugno rimangono ancora molto alte e complicheranno i negoziati per la Brexit”.
Apertura a una stretta sui tassi anche da parte del governatore della Bank of Canada, Stephen Poloz, che ha accennato a un rialzo dei tassi possibile “più prima che dopo”.
Nell’ambito del Forum annuale della Bce in Portogallo è intervenuto anche Kuroda, governatore della Bank of Japan, unico mostratosi incline a continuare con misure di stimolo come l’inflazione che rimane bassa.