Dubbi Libra Facebook: Bitcoin paga audizione Zuckerberg a Congresso Usa e precipita a minimo da giugno
Pessima giornata per il Bitcoin, che ha scontato tutti i timori e le perplessità sul piano Libra di Facebook – rinnovatesi con l’audizione del ceo di Facebook Mark Zuckerberg al Congresso Usa – capitolando nella sessione di ieri fino al minimo da giugno, a quota $7.435,26. Così alla Cnbc Jeff Dorman, responsabile investimenti presso Arca: “Il sell off di oggi (ieri per chi legge) è la continuazione di quei temi che hanno affossato le criptovalute negli ultimi mesi: l’aumento dei controlli da parte delle autorità di regolamentazione”. E così la moneta digitale numero uno al mondo ha scontato i nuovi timori scivolando di ben il 9%.
Zuckerberg si è presentato alla Commissione di servizi finanziari della Camera dei Rappresentanti, assicurando che Libra sarà lanciata solo dopo l’approvazione piena delle autorità americane. A conferma del suo impegno ad allinearsi alla regolamentazione made in Usa, il giovane manager tra i più potenti al mondo ha aggiunto che Facebook sarebbe anche disposta a lasciare la Libra Association se altre società aderenti al progetto dovessero decidere di proseguire con il lancio della criptovaluta senza aver ricevuto prima il via libera dagli States.
L’audizione di Zuckerberg, al Congresso, è stata tutto fuorché semplice. Così gli si è rivolto il deputato democratico della California Maxine Waters:
“Forse lei crede di essere al di sopra della legge, e tra l’altro è evidente che sta puntando a far crescere in modo aggressivo la dimensione della sua compagnia, disposto a mettere i piedi in testa a chiunque, inclusi i suoi rivali, le donne, la gente di colore, i suoi stessi clienti, e anche la democrazia, pur di ottenere ciò che desidera….Infatti, ha anche dato il via a un serio dibattito sulla necessità di Facebook di essere oggetto di break up”.
Il problema è che, durante l’audizione, è stato lo stesso Mark Zuckerberg a presentarsi meno fiducioso sul lancio di Libra – previsto per il giugno del 2020 -, laddove ha ammesso che l’esodo di diversi soci dal progetto, del calibro di Mastercard, Visa, PayPal e Ebay, sia stato dovuto a suo avviso al fatto che “il progetto è rischioso, ed è sottoposto a controlli (continui). Inoltre, non è detto neanche che funzioni”.
Non tutti sono però d’accordo ad attribuire al fattore Zuckerberg il tonfo dei prezzi del cripto universo. Intervistato anche lui dalla Cnbc Brian Kelly, amministratore delegato di BKCM, ha fatto notare che, nei giorni precedenti, gli hedge fuind macro si erano posizionati sulle criptovalute per proteggersi dal rischio legato alla Brexit.
Ora che questo evento appare meno probabile – visto che, a dispetto di quanto sottolinea il premier UK Boris Johnson, è molto probabile una estensione della data di divorzio da quella prevista al 31 ottobre ormai imminente, fino a gennaio del 2020 -, i fondi speculativi stanno smobilizzando le monete digitali.
Da segnalare che i prezzi del Bitcoin sono precipitati di quasi il 50% dal record dell’anno testato attorno a quota $14.000.