Dopo shock Tiger Global buona notizia per Barclays: torna in utile nel 2018, ma accantona 150 mln sterline per incertezza Brexit
Il colosso bancario britannico Barclays è tornato a macinare utili, riportando nel 2018 profitti, su base netta, pari a 1,4 miliardi di sterline, rispetto alle perdite sofferte nel 2017, pari a 1,92 miliardi di sterline. Tra i vari numeri comunicati dalla banca, quello relativo al Core Capital Ratio, che nel 2018 si è attestato al 13,2%, invariato rispetto all’anno precedente. Gli utili al lordo delle tasse sono aumentati del 20%, a 5,7 miliardi. Accantonati nel bilancio del 2018 150 milioni di sterline, per far fronte alle incertezze sul futuro della Brexit. Il titolo Barclays è balzato di oltre +4% alla borsa di Londra. Jes Staley, amministratore delegato dell’istituto, ha commentato i risultati in un’intervista alla Cnbc:
“Nel quarto trimestre, abbiamo assunto un onere speciale di 150 milioni di sterline, a causa dell’incertezza sulla Brexit. Crediamo che questa fosse la cosa giusta e prudente da fare. C’è molta incertezza là fuori. Ciò che è importante per Barclays è che siamo una banca britannica e rimaniamo impegnati verso il Regno Unito”. A conferma dell’incertezza sul divorzio degli Uk dal blocco Ue, nella giornata di ieri Fitch Ratings ha reso noto che potrebbe rivedere al ribasso il rating sul debito del paese, al momento pari a “AA”.
“Un downgrade – ha ammesso Staley – non sarebbe di alcun vantaggio per il Regno Unito, in tutti i sensi. Crediamo comunque che i mercati stiano prezzando uno scenario negativo nel modo giusto in questo momento. Vedremo a questo punto quello che accadrà. Sarebbe bello lasciarsi questa incertezza alle spalle. Ma Barclays rimarrà comunque pronta ad aiutare le nostre piccole imprese e i clienti retail e corporate a prescindere da ciò che accadrà”.
Così Michael Hewson, responsabile analista di mercato presso CMC Markets UK.
“Sul fronte degli utili societari, abbiamo potuto vedere gli ultimi risutati per l’anno di Barclays, successivi ai numeri ben accolti di due competitor come Lloyds Banking Group e Royal Bank of Scotland negli ultimi giorni. All’inizio di questa settimana il management di Barclays ha dovuto fare i conti con la notizia che Tiger Global, uno dei suoi principali azionisti, aveva venduto la propria partecipazione di 1 miliardo di dollari nella banca, in quello che si potrebbe definire un clamoroso voto di sfiducia nei confronti del management della banca. Il senior management è già stato messo sotto pressione per vendere la divisione investment banking che sta sottoperformando da un altro azionista attivista, Edward Bramson e l’uscita di Tiger Global potrebbe comportare che Bramson alzi la voce, soprattutto perché l’investment banking ha ancora una volta deluso”.
Guardando bene al bilancio, “la prima metà dell’anno è stata al di sotto delle attese a causa di una multa di 1,4 miliardi di sterline da parte dei regolatori statunitensi che ha contribuito a ridurre i profitti a 1,6 miliardi di sterline nel primo semestre. Nonostante questo i profitti del terzo trimestre sono stati di 1,5 miliardi di sterline rispetto ai 400 milioni dell’anno precedente. Senza le varie ammende, i profitti avrebbero potuto essere ben oltre i 5 miliardi di sterline, dopo che il miglioramento registrato nel terzo trimestre ha aumentato l’ottimismo per un recupero nel quarto trimestre. Questo ottimismo si è dimostrato ben fondato e i numeri per quest’anno di questa settimana mostrano che l’utile prima delle tasse, escludendo i contenziosi sono saliti del 20% a 5,7 miliardi dollari, anche se l’utile netto effettivo è stato di 1,4 miliardi una volta dedotte queste voci straordinarie, un miglioramento rispetto perdita di 1,9 miliardi di sterline dell’anno scorso”.
“La banca ha inoltre stanziato 150 milioni di pound in relazione ai rischi legati alla Brexit, mentre è improbabile che la performance della divisione investment banking possa attenuare i timori sul fatto che il management gestione sia sottoposto a pressioni per realizzare azioni di recupero dell’efficienza. Il dipartimento azionario è stato l’unico a migliorare i ricavi, mentre il dipartimento FICC ha deluso e i prestiti corporate e le commissioni bancarie hanno mostrato cali delle loro prestazioni. Anche se tutto questo è deludente, riesce comunque a confrontarsi positivamente con molti dei suoi concorrenti europei, le cui divisioni di investment banking hanno faticato molto più negli ultimi mesi. Questo può aiutare a spiegare perché le azioni sono salite in modo repentino, dato che superare delle aspettative basse è sempre una cosa benvenuta, anche se gli impegni da parte della direzione di aumentare i dividendi potrebbero aver aiutato”.