Dollaro e scommesse Fed: pausa tassi rimandata?
Dollaro e le nuove scommesse sui prossimi rialzi estivi della Fed.
Sotto la lente la reazione del biglietto verde non solo di fronte alle notizie sull’accordo preliminare sul tetto del debito Usa ma anche dati macro e alle prossime mosse della banca centrale Usa.
Per il dollaro la settimana è partita senza particolari scossoni (viaggiando sui livelli di venerdì), ma sarà effettivamente oggi il vero test per verificare la reazione alle notizie sull’intesa sul limite del debito raggiunta nel fine settimana. In particolare, questa mattina il dollar index avanza di circa lo 0,2% a quota 104,4. “I progressi sull’accordo sul tetto del debito negli Usa consentono ai mercati di concentrarsi su un altro aumento dei tassi da parte della Fed”, commenta Chris Turner di ING.
Dati macro in primo piano, oggi primo test con fiducia consumatori Usa
Sul fronte del limite del debito, adesso la parola spetta al Congresso degli Usa che dovrà approvare il testo, affinché gli Stati Uniti riescano a scongiurare il rischio di un default sul debito. Il segretario al Tesoro americano, Janet Yellen, ha annunciato nel fine settimana di avere esteso la data X dal 1° al 5 giugno.
Un primo importante risultato è stato raggiunto ma il percorso per l’approvazione effettiva appare in salita e il tempo stringe. Gli esperti di Intesa Sanpaolo scrivono che “riducendosi l’incertezza su questo tema, il mercato dovrebbe focalizzarsi sui dati che questa settimana ci si attende mostrino un’economia in indebolimento: questo dovrebbe far scendere il dollaro”. Tra i primi importanti test della settimana c’è la fiducia dei consumatori prevista in calo. A fine settimana si attendono anche le indicazioni mensili sul mercato del lavoro americano, con l’aggiornamento sul tasso di disoccupazione e le nonfarm payrolls.
Fed, pausa tassi rimandata?
I mercati guardano già alle prossime mosse della Federal Reserve. Sono salite, infatti, nelle ultime settimane le probabilità che l’istituto guidato da Powell possa annunciare un nuovo rialzo dei tassi. “C’è il 50% di probabilità per un ulteriore rialzo dei tassi, mentre i recenti dati sull’inflazione sono più favorevoli a una interruzione. I dati sul mercato del lavoro di venerdì offriranno ulteriori indizi sulla direzione di avanzamento. Il consenso attualmente prevede una riduzione, ma si attendono ancora dei livelli espansivi”, commenta il team strategie di credito globale di Algebris Investments.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche ING. “Il set di dati statunitensi di venerdì scorso ha confermato la necessità di un ulteriore rialzo di 25 punti base da parte della Fed, ora pienamente prezzato nella riunione del 26 luglio – spiegano gli esperti della banca olandese -. L’idea è che il dollaro possa mantenere i suoi recenti guadagni almeno fino alla prossima riunione in calendario a giugno”. Secondo ING, il dollar index “sembra a suo agio sopra 104” e “potrebbe estendere i recenti guadagni, spingendosi a 104,65 o addirittura 105,30 questa settimana”.
Anche Mark Haefele, chief investment officer di UBS Global Wealth Management, segnala una certa incertezza sulle prossime mosse della Fed. “All’inizio di maggio, i mercati prezzavano una probabilità quasi nulla di un ulteriore aumento dei tassi della Fed, ma la situazione è cambiata in modo significativo, con un aumento entro luglio oramai quasi completamente scontato”, spiega Haefele ricordando che sebbene il presidente della Fed, Jerome Powell, fosse orientato verso una pausa nel ciclo di rialzi dei tassi, ha anche sottolineato l’importanza dei dati in arrivo e con le conseguenti valutazioni che verranno effettuate “meeting dopo meeting”.