Notizie Notizie Mondo Dividendi senza freno, verso nuovi record in Europa: le stime di Allianz per il 2025

Dividendi senza freno, verso nuovi record in Europa: le stime di Allianz per il 2025

21 Gennaio 2025 16:22

Il 2025 potrebbe riserbare sorprese positive sul fronte dei dividendi che potrebbero mettere a segno nuovi record in Europa. Una previsione elaborata da Allianz Global Investors e contenuta nell’Allianz Global Investors Dividend Study 2025 sulla distribuzione dei dividendi da parte delle società europee nel 2024 le società del MSCI Europe hanno distribuito circa 440 miliardi di euro in dividendi, e nel 2025 è previsto un ulteriore aumento del 4% a 459 miliardi di euro, livello mai raggiunto prima. Con una ulteriore accelerazione nel 2026, con le cedole che dovrebbero salire addirittura a 496 miliardi (+13% rispetto al 2024).

In Italia, le distribuzioni di dividendi dovrebbero aumentare dai circa 30 miliardi di euro nel 2024 ai circa 32 miliardi di euro nel 2025, e potrebbero raggiungere i 34 miliardi di euro nel 2026.

Prosegue il trend di crescita ininterrotta delle distribuzioni di dividendi in Europa dalla pandemia di coronavirus. E questo trend si sta intensificando: anche l’incremento annuo dei dividendi distribuiti è previsto in crescita“, afferma Grant Cheng, Portfolio Manager Dividends presso AllianzGI.

Settori e dividend yield sotto la lente

Se si analizza lo scenario a livello settoriale, information technology e healthcare sono tra i settori per cui si prevedono i maggiori aumenti dei dividendi per il 2025. Discorso diverso invece per il settore energetico, dove i dividendi distribuiti tenderanno a diminuire. Il settore finanziario rimarrà quello che distribuisce più dividendi, seppur con un rallentamento della crescita delle distribuzioni prevista per il 2025.

Anche il dividend yield, che rappresenta il rapporto percentuale tra dividendo unitario distribuito e prezzo corrente dell’azione, segue il trend di aumento dei dividendi in termini assoluti. Per le società dell’indice MSCI Europe, alla fine del 2024 si attestava al 3,3% e quest’anno potrebbe salire al 3,5%. Lo scorso anno le società italiane incluse nell’MSCI Europe hanno evidenziato un dividend yield del 4,9%, che è previsto salire al 5,2% nel 2025.

L’Austria è in testa alla classifica europea: il dividend yield, nel 2024 pari al 6,2%, è previsto rimanere allo stesso livello nel 2025.

Una politica dei dividendi stabile (orientata agli aumenti delle distribuzioni)

I dividendi contribuiscono in modo significativo al rendimento totale di un investimento azionario, come mette in luce l’Allianz Global Investors Dividend Study 2025. Negli ultimi 40 anni, quasi il 39% del rendimento totale annualizzato degli investimenti azionari con riferimento all’indice MSCI Europe è stato determinato dal contributo dei dividendi alla performance. Nel Nord America (MSCI North America) e nell’area Asia-Pacifico (MSCI Pacific) ai dividendi è attribuibile rispettivamente poco meno del 22% e poco più del 41% della performance complessiva.

Le società tendono anche a perseguire una politica dei dividendi stabile, orientata agli aumenti delle distribuzioni. “Analizzando gli ultimi 20 anni dell’indice ancora più ampio STOXX Europe 600, lo studio mostra chiaramente che la stragrande maggioranza delle società ha evidenziato la tendenza ad aumentare i dividendi anno su anno. Solo una percentuale significativamente inferiore di società ha ridotto le proprie distribuzioni di dividendi, con l’eccezione di anni particolari come il 2009, l’anno successivo allo scoppio della crisi globale dei mercati finanziari, e il 2020, l’anno della pandemia. In passato anche l’ammontare totale dei dividendi è aumentato di anno in anno”, ha messo in evidenza Hans-Jörg Naumer, Global Head of Capital Markets & Thematic Research e autore dello studio.

I dividendi svolgono anche un ruolo come fonte di reddito aggiuntivo derivante dagli investimenti finanziari. “In un tempo in cui le persone vivono più a lungo, soprattutto nei Paesi sviluppati, il sistema pensionistico pubblico è sotto pressione per i cambiamenti demografici e ci sono sempre meno persone che lavorano, il reddito da lavoro dovrebbe essere integrato dal reddito da capitale”, ha aggiunto Naumer. “Grazie alla loro crescita costante e alla loro significativa contribuzione al rendimento azionario complessivo, i dividendi possono rappresentare una fonte valida per generare un reddito aggiuntivo, che ad esempio può essere utilizzato per l’istruzione dei figli, le vacanze o per integrare la pensione”. In aggiunta al pagamento dei dividendi, gli investitori possono potenzialmente beneficiare anche dei guadagni derivanti dai rialzi delle quotazioni azionarie.