Dividendi record nel 2Q, confermate le previsioni di crescita
Nel secondo trimestre dell’anno i dividendi a livello globale registrano nuovi record, trainati dal comparto bancario. L’Europa cresce più di tutti e l’Italia mette a segno una performance superiore alla media, grazie soprattutto a Unicredit. Ecco tutti gli spunti emersi dallo studio di Janus Henderson, che conferma le stime di crescita per il 2023 a 1.640 miliardi di dollari, con un aumento del 5,0% su base sottostante.
- Dividendi in crescita del 4,9% a livello globale nel 2° trimestre
- In Europa i dividendi crescono del 10%, rallentano gli Usa
- I rialzi dei tassi spingono i dividendi delle banche
- Crescita sostenuta anche per il comparto automotive
- Performance sopra la media per l’Italia (+18,8%)
- Previsioni 2023 invariate alla luce della perdurante incertezza economica
Dividendi in crescita del 4,9% a livello globale nel 2° trimestre
Stando all’ultimo Janus Henderson Global Dividend Index, nel secondo trimestre i dividendi globali hanno raggiunto un nuovo record. Le distribuzioni complessive sono salite del 4,9%, arrivando a 568,1 miliardi di dollari.
La crescita sottostante (che tiene conto di dividendi straordinari più bassi, dei tassi di cambio e di fattori tecnici minori) si è attestata al 6,3%, in accelerazione rispetto al primo trimestre, dando conto del predominio stagionale dell’Europa nel Q2, periodo in cui la maggior parte delle società europee effettua un pagamento unico annuale.
Ricordiamo che il Global Dividend Index di Janus Henderson, una delle principali società di gestione patrimoniale con approccio attivo a livello globale, è uno studio a lungo termine sull’andamento dei dividendi globali. Confronta il reddito da dividendo corrisposto dalle società mondiali agli investitori e può essere ripartito per regione, industria e settore. Questa comparazione delle performance dei dividendi aiuta a capire meglio come investire nel segmento “income”.
In Europa i dividendi crescono del 10%, rallentano gli Usa
Le distribuzioni europee sono aumentate di un decimo su base annua (+9,7% complessivamente, +10,0% in termini di sottostante), il ritmo più veloce tra tutte le regioni, portando il totale alla cifra record di 184,5 miliardi di dollari e rispecchiando la solida redditività dell’esercizio 2022.
I dividendi marcatamente più elevati del settore bancario sono stati il principale fattore trainante della crescita europea, seguiti dai produttori automobilistici. Svizzera, Francia e Germania hanno registrato tutte distribuzioni record.
In Giappone i dividendi hanno guadagnato un 8,4% su base sottostante, di gran lunga superiore alla media globale. Metà della società giapponesi incluse nell’ indice hanno registrato aumenti a doppia cifra. La crescita negli Usa, invece, ha rallentato per il sesto trimestre consecutivo, frenando al 4,6%, mentre nella regione Asia Pacifico, escluso Giappone, Hong Kong e Corea del Sud, sono stati relativamente deboli. I dividendi dei mercati emergenti hanno perso terreno.
I rialzi dei tassi spingono i dividendi delle banche
Il ruolo da protagonista delle banche non riguarda solo l’Europa ma è un fenomeno che si conferma a livello globale, con dividendi robusti in tutto il mondo, salvo poche eccezioni.
Metà della crescita globale nel secondo trimestre è ascrivibile al settore bancario: il rialzo dei tassi di interesse ne ha infatti sostenuto i margini e l’interruzione dei pagamenti dei dividendi dovuta alla pandemia è finalmente cessata.
Nel Regno Unito, ad esempio, le distribuzioni complessive hanno resistito al calo dei dividendi minerari, in quanto HSBC è tornata a pagare trimestralmente su livelli molto più alti di quanto sembrasse possibile anche solo pochi mesi fa, mentre a Singapore le banche hanno trainato gli importi complessivi erogati portandoli a livelli record.
Crescita sostenuta anche per il comparto automotive
Anche i dividendi del settore automobilistico hanno registrato un forte aumento, mentre le distribuzioni minerarie hanno perso terreno.
I produttori automobilistici hanno rappresentato un settimo dell’aumento anno su anno delle distribuzioni del secondo trimestre. Metà di questo incremento è riconducibile a società tedesche, ma il settore è risultato forte in tutto il mondo.
Le società minerarie hanno offerto il maggior contributo negativo, a causa del calo dei prezzi delle materie prime, mentre le distribuzioni delle imprese petrolifere sono diminuite per i tagli dei produttori latinoamericani.
A livello globale l’88% delle società ha incrementato o confermato i dividendi nel secondo trimestre.
Performance sopra la media per l’Italia (+18,8%)
Per quanto riguarda l’Italia, ecco il commento di Federico Pons, Country Head per l’Italia di Janus Henderson Investors.
“La crescita sottostante è stata del 18,8%, ben oltre la media regionale e globale. Nel dettaglio, Unicredit ha contribuito in maniera significativa a questo dato, praticamente raddoppiando il dividendo dopo aver fatto registrare il migliore risultato negli ultimi dieci anni. Ogni società italiana nell’indice ha incrementato o confermato le distribuzioni. Nel nostro Paese, le distribuzioni complessive ammontano a 9,2 miliardi di dollari (8,5 miliardi di euro)”.
Previsioni 2023 invariate alla luce della perdurante incertezza economica
Il secondo trimestre è stato molto positivo, ma viste le attese di rallentamento della crescita economica globale, Janus Henderson ha lasciato invariate le sue previsioni per l’intero anno, prevedendo un ulteriore aumento delle distribuzioni al 5,2% su base complessiva (per un record di 1.640 miliardi di dollari), equivalente a una crescita sottostante del 5,0%.
Ben Lofthouse, Head of Global Equity Income di Janus Henderson, ha commentato:
“La crescita economica sta rallentando in tutto il mondo in risposta ai tassi di interesse più elevati. Attualmente i mercati prevedono utili globali stabili per quest’anno, dopo i livelli record segnati nel 2022, e quando parliamo con le società di tutto il mondo le sentiamo più prudenti sulle prospettive future. Sebbene l’occupazione sia rimasta molto robusta, alcune aree dell’Europa sono entrate in recessione tecnica e i decisori politici di tutto il mondo sono ancora intenti a combattere l’inflazione, anche se a costo della produzione”.
“Prevediamo comunque che i dividendi continueranno a crescere. La maggior parte delle regioni e dei settori offre dividendi in linea con le attese. Il settore bancario, in particolare, continuerà a offrire una crescita solida per la restante parte dell’anno, effettuando distribuzioni record agli azionisti. Un contesto economico più debole è solitamente negativo per le banche, ma la fine di anni di tassi di interesse straordinariamente bassi sta avendo un effetto positivo molto forte sui margini bancari e favorisce le distribuzioni di dividendi. Le grandi banche sono strettamente regolamentate: pertanto, entrano in questa fase di flessione e la affrontano da una posizione patrimoniale solida”.
“Una caratteristica rassicurante del reddito da dividendi è che solitamente è molto meno volatile degli utili. L’anno scorso le distribuzioni avevano accumulato ritardo rispetto alla crescita degli utili, perciò quest’anno possono superarla.”