Notizie Notizie Mondo Dividendi globali record nel secondo trimestre grazie a crescita utili: riviste al rialzo stime 2018

Dividendi globali record nel secondo trimestre grazie a crescita utili: riviste al rialzo stime 2018

20 Agosto 2018 15:49

I dividendi globali salgono anche nel secondo trimestre dell’anno, trainati dalla crescita economica e dall’aumento degli utili. Dopo il positivo avvio d’anno (approfondisci qui), nel periodo aprile-giugno i dividendi globali sono saliti del 12,9% su base annua, attestandosi a 497,4 miliardi di dollari (una cifra mai raggiunta prima). Questo il trend che emerge dall’ultimo indice Janus Henderson Global Dividend che analizza, con cadenza trimestrale, i dividendi distribuiti dalle prime 1200 società per capitalizzazione di mercato. E di fronte alla forte crescita in tutto il mondo, Janus Henderson ha rivisto al rialzo la stima dell’aumento dei dividendi sottostanti per il 2018, dal 6% al 7,4%.

Per 12 Paesi distribuzioni record: spiccano Francia, Giappone e Stati Uniti
L’Europa (Regno Unito escluso) si è ritagliata un ruolo da protagonista nel secondo trimestre, rappresentando quasi il 70% dei dividendi della regione distribuiti nel periodo. Si tratta della crescita sottostante migliore registrata dal secondo trimestre del 2015. Le società europee hanno distribuito dividendi record per 176,5 miliardi di dollari, con un aumento del 18,7% rispetto all’anno precedente, grazie al rialzo degli utili societari nel 2017 che è confluito nei dividendi. La crescita sottostante è stata del 7,5%, considerando la forza delle valute europee rispetto al secondo trimestre dell’anno scorso, oltre ad altri fattori minori. Dall’analisi di Janus Henderson emerge che Francia, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca e Irlanda hanno battuto ogni record. E solo pochissime società hanno ridotto le distribuzioni, tra queste Deutsche Bank, Edf e Credit Suisse.
Quanto agli Stati Uniti, i dividendi sono saliti del 4,5% alla cifra record di 117,1 miliardi di dollari. La crescita sottostante è stata del 7,8%, tenendo in considerazione il calo dei dividendi straordinari e le variazioni dell’indice. Si tratta dunque dell’espansione più rapida in due anni. “Anche se l’espansione è stata leggermente inferiore alle medie nel secondo trimestre, i dividendi Usa sono aumentati più stabilmente che altrove, e negli ultimi 10 anni risultano in calo solo in quattro trimestri”, mette in evidenza lo studio trimestrale firmato da Janus Henderson. E negli States solo una società su 50 ha ridotto il dividendo: la sforbiciata ha riguardato General Electric, che ha ridotto del 10% il tasso di crescita dei dividendi, a seguito dell’avvio di un piano di ristrutturazione nel tentativo di ridurre l’indebitamento.
Il trimestre in esame rappresenta una stagione importante per la distribuzione dei dividendi in Giappone, dunque la rapida crescita complessiva del 14,2% (12,3% la crescita sottostante) ha inciso molto sul totale globale. Le distribuzioni nel Paese hanno segnato un record con 35,9 miliardi di dollari, soprattutto grazie alle grandi aziende come NTT DoCoMo e Mitsubishi Corp che hanno registrato aumenti intorno al 25%.

Quanto influirà l’impatto dei dazi?
L’impatto sugli scambi commerciali globali derivante dall’escalation della guerra dei dazi con gli Stati Uniti potrebbe produrre conseguenze negative sulla redditività delle imprese, anche se la sua portata al momento è estremamente incerta. A dirlo Ben Lofthouse, direttore global equity income di Janus Henderson, secondo il quale nel complesso, gli utili aziendali potranno continuare a crescere il prossimo anno. “Di conseguenza ci sarà spazio di miglioramento anche in altre regioni del mondo, come in Giappone – afferma Lofthouse. I dividendi sono in ogni caso meno volatili degli utili. Siamo fiduciosi che nel 2019 le distribuzioni globali continueranno a salire in termini sottostanti. La traiettoria del dollaro potrebbe influire sul tasso di crescita complessivo nel corso del prossimo anno, ma gli effetti delle oscillazioni dei tassi di cambio sono minimi nel più lungo termine”.