Dividendi, 2023 da record: staccate cedole per 1660 mld, chi sono le 5 società più generose
L’anno che si è da poco concluso ha fatto registrare numeri da record sui dividendi, con la distribuzione complessiva su scala globale che ha raggiunto i 1.660 miliardi di dollari, in aumento del 5,6% rispetto al 2022, con un contributo determinante del settore bancario. A livello geografico, gli Stati bhanno inciso maggiormente grazie al loro peso nei mercati mondiali, ma il vero motore della crescita è stata l’Europa. Questi i principali risultati del rapporto trimestrale sui dividendi di Janus Henderson, società di gestione globale con oltre 80 anni di esperienza, che ha rivelato anche quali sono le società più generose nello staccare cedole con gli azionisti.
Banche motore della crescita
In particolare, le banche sono state il principale motore della crescita dei dividendi. Il settore bancario ha distribuito dividendi record nel 2023 contribuendo alla metà della loro crescita a livello mondiale, questo è potuto avvenire grazie ai tassi d’interesse più elevati che hanno consentito a molti istituti bancari di aumentare i propri margini. Le banche dei mercati emergenti hanno contribuito in modo particolare all’aumento, anche se quelle cinesi non hanno partecipato al boom dei dividendi del settore. L’impatto positivo dell’aumento dei dividendi nel settore bancario è stato quasi interamente compensato dai tagli del settore minerario, i cui profitti sono diminuiti di pari passo con il calo dei prezzi delle materie prime. Al netto di questi due settori, il cui impatto è stato insolitamente elevato, l’indice di Janus Henderson ha individuato una crescita incoraggiante in vari settori come quello dei veicoli, dei servizi di pubblica utilità, del software, degli alimentari e dell’ingegneria, a dimostrazione dell’importanza di un portafoglio diversificato.
Le cinque società più generose
Entrando più nel dettaglio, vediamo quali sono e di cosa si occupano le prime cinque società al mondo nel 2023 per distribuzione di dividendi. Il primato se lo aggiudica Microsoft, big tech americana fondata da Bill Gates. Una delle più importanti al mondo nel settore, nonché una delle più grandi produttrici di software al mondo per fatturato, e anche una delle più grandi aziende per capitalizzazione azionaria, circa 2288 miliardi di dollari nel 2022. Secondo posto per Apple, altra big tech a stelle e strisce, nota per la produzione degli iPhone ma anche di tantissimi altri beni tecnologici di largo consumo. Chiude il podio un’altra società americana, Exxon Mobil, storica compagnia petrolifera. Seguono poi al quarto e quinto posto due aziende cinesi, la banca commerciale China Construction Bank e la compagnia petrolifera PetroChina.
La situazione nei vari Paesi
A livello geografico, Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Canada, Messico e Indonesia sono solo alcuni dei 22 Paesi che hanno registrato dividendi record nel 2023. L’Europa, Regno Unito escluso, è stata uno dei principali motori di crescita dell’anno, contribuendo per due quinti all’aumento globale. Le distribuzioni della regione sono aumentate del 10,4% su base sottostante, raggiungendo la cifra record di $300,7 miliardi. Anche il Giappone ha contribuito in modo determinante, sebbene la debolezza dello yen abbia nascosto parte della forza dimostrata dal 91% delle sue società. Le grandi dimensioni degli Stati Uniti hanno fatto sì che il contributo del Paese sia stato il più significativo alla crescita dei dividendi globali, ma il suo tasso di crescita sottostante del 5,1% è stato in linea con la media mondiale.
Il commento dell’esperto
“Per quanto riguarda l’Italia – ha sottolineato Federico Pons, Country Head per l’Italia di Janus Henderson Investors – alla fine del 2022 avevamo notato che le distribuzioni in euro erano aumentate soltanto del 29% rispetto al 2009 (anno in cui abbiamo cominciato le nostre osservazioni), e l’aumento in dollari era stato pressoché nullo, con una crescita molto più lenta che nel resto del mondo. La situazione è cambiata nel 2023: i dividendi sottostanti sono saliti del 17,9% segnando il record di 20,1 miliardi di dollari (18,5 miliardi di euro). Le banche italiane hanno contribuito al 75% della crescita e nessuna delle altre aziende italiane nell’indice ha tagliato i dividendi”.