Disastro Boeing: anche Ue chiude i cieli al 737 MAX. A Wall Street titolo soffre tonfo peggiore in 10 anni
29 miliardi di dollari andati in fumo: è il valore di mercato che Boeing ha perso a seguito del disastro dell’Ethiopian Airlines, schiantatosi al suolo dopo sei minuti appena dal decollo. La capitalizzazione del colosso aerospaziale americano è scesa nel giro di due sessioni da quasi $240 miliardi a $210 miliardi. Un crollo, scrive Barron’s, che dice molto sulla fiducia che il mercato ripone nel trend futuro delle vendite e della crescita degli utili del gigante.
Il titolo continua a pagare in borsa la decisione di diversi paesi di chiudere i cieli al modello Boeing 737 Max 8, dopo che meno di sei mesi fa, lo stesso aereo operato da Lion Air Lion si è schiantato con una dinamica molto simile, nel Mar di Giava.
Anche in quel caso, lo schianto si è verificato dopo qualche minuto dal decollo. In realtà, al momento, non ci sono basi per stabilire una connessione chiaramente logica tra le due tragedie.
Ma lo schiaffo alla credibilità del nuovo modello, che è entrato sul mercato nel 2017, e che si basa su nuove tecnologie, è arrivato da più parti. Prima la stessa Etiopia, teatro del disastro di domenica scorsa in cui hanno perso la vita tutte le 157 persone a bordo, ha comunicato la decisione di lasciare a terra gli aerei; quasi contestualmente, lo stesso annuncio è arrivato dalla Cina.
Idem hanno fatto il Regno Unito, l’Australia, Singapore. Il colpo di grazia è arrivato dall‘Unione europea, che ha chiuso i suoi cieli al modello, con l’Agenzia per la sicurezza dell’Aviazione in Ue che ha emesso una direttiva di emergenza. La direttiva ha motivato la decisione di non far volare i modelli Boeing 737-8 e 737-9 affermando che “non si può escludere che, a contribuire” all’incidente di domenica scorsa e a quello avvenuto in Indonesia lo scorso ottobre, “siano le stesse cause”.
Anche l’Italia ha aderito alla decisione Ue.
Il risultato è che le azioni Boeing hanno sofferto il tonfo in due giorni più forte in oltre 10 anni. Ieri il titolo è sceso di oltre -6%, dopo aver perso nella sessione di lunedì il 5,4% circa (ma nei minimi intraday era crollato lunedì di oltre -10%).
Boeing nel frattempo continua a insistere di avere “piena fiducia nella sicurezza del MAX”. Nel comunicato diramato si legge che il colosso “continuerà a cooperare con tutte le autorità civili” e che “è importante notare che la Federal Aviation Administration (l’Autorità di Aviazione in Usa) non sta ordinando alcuna azione da intraprendere al momento” e che, “in base alle informazioni disponibili, non c’è alcun motivo per dare nuove linee guida agli operatori (commerciali, ovvero alle compagnie aeree)”. In Usa, insomma, il modello continua a essere operativo.