Dilemma recessione Usa sui mercati: ecco perchè l’economia USA la eviterà, la view di Franklin Templeton
La parola recessione o, meglio, le parole ‘rischio recessione’ sono state al centro dei riflettori per tutta la passata ottava. E restano ancora in primo piano nelle osservazioni, interpretazioni e letture che arrivano dagli economisti, dalle principali case d’affari e dagli operatori di mercato. Un rischio recessione, in particolare, per l’economia statunitense che i dati sul mercato del lavoro di luglio diffusi a inizio agosto aveva messo in allerta gli investitori.
In questo contesto, che resta fortemente volatile, gli esperti di Franklin Templeton si soffermano sulle prospettive per il mercato azionario statunitense di metà anno, indicando che “una rotazione appare inevitabile”. Il mercato azionario appare affaticato nonostante la continua forza dell’indice, in quanto la leadership si è ristretta, dando vita a un probabile periodo di elevata volatilità nel breve termine a causa del sentimento biforcuto e dei timori di un rallentamento dell’economia.
Mercati: attenzione agli utili delle imprese
Nel primo semestre di quest’anno l’azionario statunitense ha realizzato performance eccezionali, con l’indice S&P 500 in su del 15,3%, dal momento che robusti risultati sul fronte degli utili e stimoli di bilancio hanno continuato a compensare l’impatto di tassi d’interesse elevati. Eppure i dati headline sulle performance, favoriti dal ritorno in scena delle azioni mega-cap e, nello specifico, delle società leader nel settore dei semiconduttori, mascherano i recenti segnali di un deterioramento sotto la superficie. Così sostiene Scott Glasser, chief investment officer di ClearBridge Investments United States, parte del gruppo Franklin Templeton.
Secondo l’esperto, nell’arco dei prossimi 3-6 mesi, il mercato guarderà con sempre maggior preoccupazione agli utili delle imprese; ma, in ultima analisi, l’economia si espanderà, e le aspettative si adegueranno, specialmente alla luce della probabile riduzione dei tassi a breve termine.
Nel dettaglio, sottolinea l’esperto di Franklin Templeton, gli utili e le performance azionarie delle Magnifiche Sette, proseguiranno nella loro normalizzazione rispetto ai robusti livelli degli ultimi 12-18 mesi e da qui in poi il gruppo dovrebbe dunque mettere a segno risultati non più spettacolari ma comunque solidi.
“I guadagni delle Magnifiche Sette hanno fatto arrivare la concentrazione del mercato ai massimi dagli anni ’70. Oggi i primi 5 e 10 titoli dell’S&P 500 rappresentano rispettivamente il 27 e il 37% dell’indice. Questa concentrazione, a nostro parere, è destinata a stabilizzarsi in corrispondenza dei livelli attuali man mano che le mega-cap continueranno a mettere a segno una crescita degli utili robusta ma più lenta rispetto al recente passato. In realtà si è già assistito a una maggiore dispersione tra le performance dei titoli a più alta capitalizzazione e nei prossimi 12-18 mesi, a nostro giudizio, i portafogli diversificati dovrebbero iniziare a sovraperformare”, continua l’analista.
Quale direzione per l’economia Usa?
Da ultimo, l’esperto sottolinea che “nonostante la probabile revisione al ribasso degli utili attesi per il secondo semestre riteniamo che questa debolezza risulterà contenuta e che l’economia statunitense riuscirà a evitare una recessione”.
Più nel lungo periodo, a nostro avviso, l’ampiezza del mercato tornerà a livelli più normali man mano che la concentrazione delle mega-cap si stabilizzerà e a contribuire alle performance saranno titoli appartenenti a più settori oltre che un maggior numero di società small-cap e mid-cap, conclude.