DiaSorin lancia il test per rilevare anticorpi nei pazienti contagiati da Covid-19
DiaSorin prosegue nella sua ricerca per combattere il Covid-19. Dopo il test molecolare che permette un risultato del tampone più rapido e semplice, il gruppo di Saluggia ha annunciato un nuovo passo, con il lancio di un nuovo test che rileverà la presenza degli anticorpi nei pazienti contagiati. Questo permetterà di individuare gli infettati che non sono stati rilevati in tempo con il tampone, così da avere un quadro più preciso della diffusione del virus all’interno della popolazione. La notizia mette le ali al titolo a Piazza Affari che avanza di oltre 6 punti percentuali in area 125,30 euro.
Il nuovo test che rileva la presenza degli anticorpi contro il Covid-19
Questa mattina DiaSorin ha annunciato di aver completato presso il Policlinico San Matteo di Pavia gli studi necessari al lancio di un nuovo test sierologico per rilevare la presenza di anticorpi nei pazienti infettati dal Sars-CoV-2. Il prodotto è stato studiato per rispondere all’esigenza di individuare nella popolazione i soggetti che sono già stati infettati dal virus, la cui diagnosi non sia stata effettuata attraverso l’esecuzione di un tampone e di un test di diagnostica molecolare. Una novità significativa in quanto il processo diagnostico sarà interamente automatizzato, consentendo ai laboratori di processare fino a 170 campioni di sieri di pazienti ogni ora, con un livello minimo di intervento richiesto agli operatori del laboratorio.
Questo kit è presente in circa 5mila unità nel mondo, di cui oltre 500 in Italia, e sarà reso disponibile nei prossimi giorni ad uso di ricerca e valutazione clinica, per essere commercializzato nelle settimane successive con marchio CE in Europa e sottomesso negli Stati Uniti per ricevere l’approvazione da parte della Food and Drug Administration (Fda) per l’autorizzazione all’uso di emergenza entro la fine di aprile.
Si ricorda che solo il mese scorso, DiaSorin ha ricevuto il via libera dalla Fda per il test molecolare per Covid-19, un kit che permette di avere una risposta più rapida e semplice per la rilevazione della sindrome respiratoria acuta causata dal coronavirus, direttamente dai tamponi rinofaringei, evitando la necessità di inviare il campione da analizzare ad altri centri di riferimento esterni e consentendo un rilevamento rapido, in poco più di un’ora rispetto alle 7 ore richieste attualmente dalle tecnologie tradizionali.
“Il nostro test diagnostico molecolare sta accelerando il processo di diagnosi dei tamponi all’interno degli ospedali, consentendo un triage dei pazienti rapido ed efficace e riducendo l’elevata pressione a cui sono sottoposti i laboratori per l’identificazione del virus – ha sottolineato Carlo Rosa, amministratore delegato di DiaSorin – Il nuovo test per la ricerca degli anticorpi contribuirà, invece, ad identificare coloro che hanno sviluppato una risposta immunitaria al virus in quanto già infettati”.
Quale impatto per il gruppo?
Per il test molecolare Covid-19 DiaSorin aveva indicato un’opportunità di 5-10 milioni di euro al mese assumendo Italia e Stati Uniti come mercati rilevanti e a regime. “Per i test sierologici – calcolano gli analisti di Equita – ci aspettiamo che i volumi possano essere significativamente superiori rispetto ai test molecolari ma con un pricing decisamente più basso (meno di 5 euro per test), creando da una prima analisi preliminare un’opportunità superiore a quella del molecolare“. Per il momento, la sim milanese ha confermato su DiaSorin il giudizio hold (tenere in portafoglio) con un target price di 99 euro.
Presentando i risultati finanziari, Diasorin si era soffermata anche sull’outlook 2020 che prevede (a tassi di cambio costanti rispetto al 2019) una crescita dei ricavi pari a circa il 5% e un’incidenza dell’Ebitda margin sul fatturato compresa tra 38% e 39%. DiaSorin ha sottolineato “come tale previsione non incorpori i potenziali effetti negativi derivanti dalla recente epidemia di coronavirus”.