Deutsche Bank e Commerzbank, matrimonio più vicino? Certo la Bce non sta aiutando redditività banche
I ceo di Deutsche Bank e di Commerzbank avrebbero ripreso le trattative su una potenziale fusione tra le due banche, le più grandi in Germania. E’ quanto emerge dalle indiscrezioni riportate da Focus Magazine, che ha citato fonti vicine al dossier.
Nessun commento è stato rilasciato al momento dalle due dirette interessate, sul cui matrimonio si vocifera comunque da tempo.
Secondo i rumor, il numero uno di Deutsche Bank Christian Sewing e la sua controparte a Commerzbank, Martin Zielkie, avrebbero ripreso negli ultimi giorni i negoziati, in modo anche piuttosto intenso.
Focus Magazine precisa che, a entrambi gli amministratori delegati, i management e i board di supervisione degli istituti hanno dato mandato di continuare a portare avanti le trattative. Le speculazioni su una fusione tra le due banche sono aumentate di recente, a seguito delle dichiarazioni del ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz, che si è detto favorevole alla presenza di banche forti. Sia Deutsche Bank che Commerzbank continuano a far fatica a tornare ai livelli di redditività precedenti lo scoppio della crisi finanziaria del 2008.
All’indomani del doppio annuncio della Bce, si fanno più alte tra l’altro le probabilità che il contesto di bassa redditività per le banche dell’Eurozona continui, visto che il rialzo dei tassi è stato rimandato e, anche attraverso il nuovo round di operazioni di TLTRO, la politica monetaria della Bce si è fatta ancora più accomodante. Trascorse le 11 ora italiana, Deutsche Bank scende dello 0,74%, mentre Commerzbank arretra
Così commenta i rumor sulle due banche tedesche Michael Hewson, responsabile analista di mercato presso CMC Markets UK, facendo riferimento anche alla reazione dei mercati post Bce:
“La conseguenza del nuovo annuncio di TLTRO è stata quella di vedere i titoli finanziari in Europa scendere pesantemente ieri, dato che i rendimenti in calo e le curve di rendimento appiattite hanno sollevato ulteriori preoccupazioni sulla loro capacità di migliorare i margini di profitto. Questo potrebbe anche aiutare a spiegare le notizie di questa mattina, secondo le quali Deutsche Bank sta intensificando i colloqui di fusione con Commerzbank. Mentre alcuni potrebbero vedere questo come un passo necessario per sostenere il settore bancario tedesco, sappiamo già da amara esperienza che la fusione di due banche in difficoltà ha il potenziale per essere una ricetta per il disastro. Dal troppo grande per fallire al troppo grande per essere salvato, mentre l’economia in Europa continua a faticare e i margini continuano a ridursi. Nel novembre dello scorso anno la Banca Centrale Europea aveva dichiarato che solo un serio shock economico avrebbe potuto spingere l’attuazione di nuove misure di stimolo e che il rallentamento sarebbe stato probabilmente temporaneo. Ieri la BCE ha dovuto abdicare alla valutazione di un rallentamento temporaneo, mentre ha annunciato la prospettiva di un nuovo programma TLTRO a 2 anni, programmato per iniziare tra sei mesi a settembre, estendendo la sua guidance sui tassi bassi fino alla fine del 2019, che a prima vista sembra una mossa piuttosto prudente, ma probabilmente è stato un tentativo di moderare una reazione del mercato sul fatto che i funzionari della BCE sono sempre più preoccupati di quanto non stiano lasciando intendere“.
“Le mosse della BCE suggeriscono di avere scarsa fiducia in qualsiasi tipo di ripresa dell’attività economica nei prossimi mesi, e come tale, visti i commenti di novembre, sembrerebbe che la BCE ritenga che l’area dell’euro sia in preda a un significativo shock economico, spingendo l’euro ai suoi livelli più bassi dal 2017. La Banca Centrale Europea non è l’unica banca centrale preoccupata per le prospettive economiche, questa settimana anche la Banca del Canada e la Reserve Bank of Australia hanno emesso aggiornamenti abbastanza accomodanti e anche la Federal Reserve sembra stia diventando fredda su ulteriori misure restrittive dopo Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha annunciato che i politici statunitensi sono pronti ad esercitare pazienza in una “nuova normalità” di crescita più lenta”.