Del Vecchio mira alla scalata in Mediobanca passando per Generali
L’ultima assemblea dei soci di Mediobanca, chiamata ad approvare il bilancio chiuso al 30 giugno 2019, ha svelato il nuovo assetto azionario. Quella del 28 ottobre è stata la prima assemblea con Del Vecchio tra i soci rilevanti della storica banca di Piazzetta Cuccia. Dal libro dei soci è merso che Vincent Bolloré è sceso nel capitale al 6,73%, parallelamente Del Vecchio attraverso la holding Delfin è salito al 7,52%, diventando secondo maggiore azionista dietro soltanto a Unicredit (8,81%). Sono rimaste stabili le quote di Blackrock (4,98%) e Mediolanum (3,28%). Il mese scorso Del Vecchio aveva annunciato l’ingresso nel capitale di Mediobanca con una quota del 6,94%.
Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Corriere Economia, il patron di Essilor-Luxottica sarebbe intenzionato a salire oltre il 10% della merchant bank, fino alla soglia del 20%. Nel contesto dell’aumento della quota in Mediobanca, come scrive l’inserto del quotidiano, Del Vecchio sarebbe favorevole a sostenere un’operazione straordinaria su Assicurazioni Generali che in teoria potrebbe concretizzarsi in una fusione con un player estero (viene citata Axa).
“In caso di fusione fra Generali e Axa, Mediobanca si diluirebbe dal 13% al 4% della combined entity, mentre l’attuale azionista di controllo di Axa (Mutuelles Axa) scenderebbe dal 24% al 16% con i dipendenti al 4%” spiegano gli analisti di Equita che consigliano il Buy su Mediobanca con prezzo obiettivo a 11,2 euro.
“Pensiamo quindi che un deal di questo tipo, portando di fatto il controllo di Generali in mano francesi, presenterebbe criticità dal punto di vista di governance che ne riducono sensibilmente la visibilità, aumentando però evidentemente l’appeal speculativo di Generali” aggiungono gli esperti che suggeriscono l’Hold su Generali con target price a 18,8 euro.
Stando all’articolo del Corriere Economia, le mosse difensive che potrebbe studiare Alberto Nagel, ad di Mediobanca, sarebbero la distribuzione della quota del 13% in Generali detenuta da Mediobanca oppure una fusione della banca di Piazzetta Cuccia con un’altra realtà domestica come Fineco o Mediolanum.
Secondo Equita, queste sono opzioni che “troverebbero un ostacolo difficilmente superabile nella ‘minoranza di blocco’ nell’assemblea straordinaria. È infatti ragionevole ipotizzare la contrarietà, oltre a Del Vecchio, di Unicredit a questi scenari e con almeno il 20% del capitale contrario ad operazioni straordinarie sarebbe difficile ipotizzare che si concretizzino”.
Nagel fa da assist a scommesse su Fineco
Banca Generali sembra essere esclusa: rimane dunque, a rigor di logica, l’opzione Fineco. In occasione dell’assemblea degli azionisti Nagel ha risposto così alla domanda di un azionista, che lo ha interpellato in merito alla possibilità che venga valutato l’acquisto di Banca Generali. “Per comprare qualcosa ci vuole qualcuno che la vuole vendere. Oggi mi pare che Banca Generali stia bene nel portafoglio di Generali e abbia successo”, ha detto, continuando: “Poi, nel momento in cui ci fossero asset, magari non come quello, disponibili a essere comprati, faremo le nostre valutazioni”. Nagel ha parlato dopo che, lo scorso 24 ottobre, Mediobanca ha svelato i risultati di bilancio del suo trimestre fiscale, e in vista della presentazione del piano industriale fino al 2023, che avverrà il prossimo 12 novembre.
In generale, parlando con i giornalisti sempre riguardo ai rumor su un possibile interesse per Fineco e Banca Generali, Nagel ha sottolineato che “Mediobanca è da anni impegnata ad accelerare la crescita dei propri business anche con M&A. Detto ciò Fineco e Banca Generali sono due operatori italiani di rilievo e di successo, avendo iniziato un percorso 20 anni prima di CheBanca!, da cui traiamo anche spunti operativi per le nostre operazioni”.
Tuttavia, la frase specifica su Banca Generali, che starebbe – secondo il manager – bene nel portafoglio di Generali ha portato il mercato a scommettere sulle mire di acquisizione di Mediobanca verso Fineco. Erano stati gli stessi analisti di Deutsche Bank, a metà ottobre, a scrivere in una nota come Piazzetta Cuccia avesse nel mirino o l’acquisizione di Fineco o quella di Banca Generali, mettendo in evidenza le sinergie che potrebbero nascere tra CheBanca! e Fineco. I rumor su una sua possibile acquisizione si sono fatti più insistenti da quando è rimasta, qualche mese fa, orfana di UniCredit.