Notizie Notizie Italia Debutto di Tria a Cernobbio scatena rally bond italiani. NatWest e Morgan Stanley bullish su questi BTP

Debutto di Tria a Cernobbio scatena rally bond italiani. NatWest e Morgan Stanley bullish su questi BTP

10 Settembre 2018 11:40

Rally dei bond italiani, che iniziano la settimana beneficiando delle rassicurazioni date dal ministro dell’economia Tria ai mercati e di alcune note positive che arrivano dal mondo dell’alta finanza. Anche i team di ricerca dei vari colossi bancari e delle società di gestione iniziano a credere che probabilmente si è fatto, guardando all’insediamento del governo M5S-Lega, tanto rumore per nulla. Tanto che ora gli strategist di NatWest Markets ritengono che sia arrivato il momento di considerare l’opzione di essere “aggressivamente long” sui BTP a cinque anni, complice il miglioramento del sentiment di mercato.

Ottimismo anche da parte di Morgan Stanley, con l’analista Elaine Lin che, insieme ad altri strategist, raccomanda in una nota ai clienti di acquistare titoli di stato italiani a dieci anni, vendendo per contro Bonos spagnoli a stessa scadenza. Il fatto che la tensione si stia smorzando è sotto gli occhi di tutti.

Dopo aver riportato la migliore settimana dalla metà di giugno, i BTP continuano a marciare verso l’alto, tanto che lo spread Italia-Germania a 10 anni è capitolato stamattina di oltre -6% fino a scendere a 233 punti base. I tassi dei BTP decennali sono scivolati fino al 2,73%.

Da vero e proprio guardiano dei conti, Tria si è così espresso: è importante “agire sulle aspettative” e, di conseguenza,  “invertire l’idea che è stata portata avanti, un certo ‘moral hazard’, secondo cui noi noi ampliamo il deficit aspettando la crescita. Direi di invertire il percorso:  utilizzare le risorse che saranno disponibili da tutti gli spazi di crescita che noi otterremo”.
 
D’altronde, “negli ultimi 10 anni l’Italia è cresciuta di un punto percentuale in meno della media dell’economia europea. A volte ha un pil negativo, a volte stagnante a volte positivo, ma la distanza è sempre quella. E’ una divergenza crescente rispetto all’Europa. Speriamo di dimezzare il gap dell’1 per cento in meno degli altri Paesi già nel 2019″. E se è vero che il gap va ridotto, ciò non deve avvenire in “deficit spending”.
 
Insomma:
 
“E’ inutile cercare due o tre miliardi in più sul deficit se ne perdiamo tre o quattro dal lato dei tassi di interesse. Su questo c’è la piena consapevolezza nel governo. Ma soprattutto questo obiettivo di bilancio è stato ribadito dal momento della formazione del governo, perché la riduzione del rapporto debito/pil è stato dichiarato come obiettivo dal presidente del Consiglio ed è stato ribadito da me in Parlamento quando ha approvato il documento tendenziale del Def”.
 
Le dichiarazioni proferite al Forum Ambrosetti confermano che, per il ministro Tria, i mercati e lo spread hanno importanza eccome: “L’obiettivo di bilancio, in termini di indebitamento netto, sarà commisurato entro questi limiti ma guardando ai mercati finanziari”.
 
I mercati non aspettavano di sentire altro.
 
“Gli spread italiani sono stati condizionati dalle notizie sul deficit di bilancio – ha fatto notare in una intervista a Bloomberg Lyn Graham-Taylor, strategist senior dei tassi presso Rabobank – Tria ha fatto su questo fronte alcuni commenti nel fine settimana, che sono stati presi in modo positivo dai mercati”. Tassi giù su tutta la curva dei rendimenti, con quelli a due anni che scendono di 17 punti base allo 0,75%, al valore più basso dallo scorso 1° agosto.