Debito pubblico Italia alle stelle, Pil e Btp post Bce: le ultime stime di Mazziero
Il debito pubblico dell’Italia continua a salire e punta verso i 2.900 miliardi di euro. Un livello che potrebbe essere stato raggiunto già all’inizio del secondo trimestre, almeno secondo le stime della società di ricerca finanziaria indipendente Mazziero Research. Intanto, il taglio dei tassi della Bce può avere ripercussioni sui rendimenti dei nuovi Btp emessi dal Tesoro.
Debito pubblico Italia “ancora su!”
Alla fine del primo trimestre il debito pubblico italiano è salito a 2.895 miliardi di euro, con un incremento di 46 miliardi nel solo mese di marzo. Un dato previsto ulteriormente in crescita a 2.900 miliardi ad aprile. Il report ufficiale verrà pubblicato il 14 giugno.
Secondo la Mazziero Research, la dinamica si manterrà in crescita ancora sino a luglio, quando poi inizierà la fase di stabilizzazione tipica della seconda parte dell’anno.
Le proiezioni indicano un debito nella forchetta 2.929-2.947 miliardi a giugno e un valore tra i 2.923 e 2.974 miliardi a fine anno.
Pil “niente male”
Per quanto riguarda il Pil, la società guidata da Maurizio Mazziero ha alzato la previsione per il 2024 da +0,8% a +0,9%, un valore “tutto sommato soddisfacente”.
Tuttavia, come chiarisce la nota, “la revisione al rialzo è solo una variazione statistica, non determinata da un reale miglioramento delle condizioni economiche italiane”.
Dopo il +0,3% dei primi tre mesi, le stime di crescita sono state mantenute inalterate al +0,3% per il secondo e per il terzo trimestre, mentre nel quarto trimestre è prevista una contrazione pari a -0,1%.
Btp: l’impatto del taglio tassi Bce
Gli ultimi dati sui rendimenti all’emissione dei BTP a 10 anni mostrano per il mese di maggio un leggero aumento al 3,97%, rispetto al 3,86% di aprile. Si tratta del valore massimo da inizio anno, seppur al di sotto del 4% degli ultimi mesi del 2023.
“Con il recente ribasso dei tassi BCE dello 0,25% al 4,25% dovremmo assistere a una graduale riduzione”, afferma la Mazziero Research. Ricordiamo infatti che la scorsa settimana l’istituto guidato da Christine Lagarde ha effettuato uno storico taglio di 25 punti base, portando il tasso di rifinanziamento principale dal 4,5% al 4,25% e il tasso sui depositi presso la banca centrale dal 4,0% al 3,75%.
Ricordiamo che gli elevati rendimenti dei Btp sono stati uno dei motivi alla base del successo delle ultime emissioni di titoli di Stato, comprese le recenti edizioni del Btp Valore.
Focus sul rating Italia
Nel frattempo, la prima tornata di giudizi delle agenzie di rating sull’Italia si è chiusa senza problemi. Anche Moody’s, il giudice più severo nei confronti del Belpaese, ha lasciato il rating inalterato a Baa3 con outlook stabile.
“Il prossimo appuntamento è con Scope nella prima metà di luglio, che insieme a DBRS è fra le Agenzie più benevole per il nostro rating. Non ci aspettiamo sorprese su questo versante”, conclude Mazziero Research.