Debito Italia, quanto costerà nei prossimi anni? Le stime di Scope
Il debito pubblico resta un macigno per l’Italia. La conferma arriva dall’ultimo report di Scope Ratings sull’Italia dal titolo “Italy: debt constrains rating; resilient economy, prudent policies, domestic investors curb risks“. Con l’agenzia di rating europea che si sofferma su un numero tra tutti: le spese per interessi. Ecco alcune previsioni.
Il peso del debito: 100 mld entro il 2026?
Nel report a cura di Alvise Lennkh-Yunus, Giulia Branz e Alessandra Poli guidati da Giacomo Barisone, si parte da una considerazione. “Un alto debito pubblico riduce la capacità fiscale del paese di assorbire shock futuri, in particolare se la spesa per interessi aumenta“, si legge nella nota nella quale vengono snocciolate alcune stime sul debito. In particolare, il costo del debito italiano dovrebbe aumentare a circa 75 miliardi di euro nel 2023 rispetto ai 57,3 miliardi del 2020, “per arrivare a circa 90-100 miliardi entro il 2026”. Se si ipotizza uno scenario di stress, il debito supererebbe nuovamente la soglia del 150% del Pil, al di sopra delle nostre previsioni, precisano da Scope, per la Grecia (142%). L’Italia sarebbe così il Paese con il debito pubblico più elevato in Europa.
L’indebitamento pubblico italiano resterà in ogni caso elevato. Secondo le stime formulate dagli analisti di Scope, il rapporto debito/Pil subirà un calo calo dal 144,4% del 2022 a circa il 142% quest’anno, ma in ogni caso “resterà alto” nei prossimi anni, attorno al 140% del Pil. Cifra attorno alla quale si stabilizzerà entro il 2028, ma ben al di sopra del livello di Spagna (110% previsto entro il 2028) e Portogallo (88% entro il 2028).
“Il debito continua ad essere il tallone d’Achille dell’economia italiana”. A sottolinearlo Mazziero Research nell’ultimo osservatorio sui conti italiani presentato a inizio giugno, nel quale indica che “probabilmente l’anno prossimo supereremo i 3.000 miliardi per qualche mese e, seppur chiudendo il 2024 al di sotto di questa soglia, dal 2025 resteremo stabilmente al di sopra di questa cifra”.
Le note positive, secondo Scope
In termini di crescita economica, Scope Ratings si attende un Pil in crescita al ritmo dell’1,2% nel 2023, dello 0,8% nel 2024 e di circa l’1% nel medio termine, in calo rispetto al rimbalzo della pandemia del 7% segnato nel 2021 e del 3,7% nel 2022, quando l’Italia ha fatto meglio delle altre grandi economie dell’area dell’euro. “L’Italia sta beneficiando di una crescita continua, anche se in rallentamento, dell’impatto favorevole dell’inflazione sullo stock di debito del Paese e di un graduale risanamento fiscale”, segnalano ancora gli esperti.
L’agenzia di rating riconosce anche al Governo Meloni l’impegno dimostrato nelle politiche di bilancio prudenti, “che si riflettono in una riduzione mirata del disavanzo al 4,5% del Pil nel 2023, in calo dall’8 % nel 2022, migliorando gradualmente fino al 3,0% negli anni successivi”. “Rggiungere ambiziosi target relativi alle finanze pubbliche è fondamentale per garantire che i rischi per la sostenibilità del debito dell’Italia rimangano sotto controllo – esortano da Scope -. Una pietra miliare sarà, quindi, la presentazione della legge di bilancio, per il prossimo anno, in autunno”.