Debito Italia: i nuovi numeri di Bankitalia, le stime di Bruxelles e le parole di Giorgetti
Quando si parla di Italia, di economia italiana, la parola debito pubblico resta al centro di ogni discorso. E’ soprattutto la sua sostenibilità a impensierire gli investitori esteri. Di debito, cercando di fatto di rassicurare i mercati, ha parlato ieri il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, che ha spiegato come “la strategia di politica di bilancio mira a garantire la sostenibilità del debito pubblico“.
Di debito parlano oggi anche la Banca d’Italia che ha presentato, come di consueto, i dati di settembre relativi al debito delle Amministrazioni pubbliche che mostrano una nuova crescita, ma anche la Commissione europea che ha illustrato l’outlook autunnale.
Bankitalia, debito ancora in salita
Non si arresta a settembre la crescita del debito pubblico italiano. Nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito” Bankitalia mette nero su bianco le nuove cifre: il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 3,8 miliardi rispetto al mese di agosto, risultando pari a 2.844,2 miliardi di euro. In particolare, da Palazzo Koch spiegano che “il fabbisogno (25,1 miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (21,3 miliardi, a 31,9). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio è stato sostanzialmente nullo”.
Intanto a settembre salgono le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato che sono state pari a 35,4 miliardi, in aumento del 5,7 per cento (1,9 miliardi) rispetto al corrispondente mese del 2022. Nei primi nove mesi del 2023 le entrate tributarie si sono attestate a 387,9 miliardi, in aumento del 6,6 per cento (23,9 miliardi) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.
Chi detiene il debito?
Dalla pubblicazione di Bankitalia emerge che “la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 25 per cento (dal 25,1 per cento del mese precedente), mentre ad agosto (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) si sono collocate rispettivamente al 26,9 e al 12,4 per cento.
Giorgetti e le parole sul debito
Intanto ieri il ministro Giorgetti ha provato a rassicurare sul fronte del debito. Nel corso dell’audizione nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del disegno di legge di bilancio per il triennio 2024-2026, spiega: “la strategia di politica di bilancio mira a garantire la sostenibilità del debito pubblico, attraverso miglioramenti significativi del saldo primario strutturale nei prossimi tre anni. Il rapporto debito/PIL si conferma su un profilo decrescente, fino a un livello del 139,6 per cento nel 2026″. Quanto agli andamenti di medio termine, aggiunge, siamo pienamente impegnati a realizzare l’aggiustamento di bilancio necessario per rendere la riduzione del debito sostenibile e resiliente agli shock negativi.
Certo, ammette il ministro, il disegno di legge di bilancio si inserisce “in un frangente estremamente complicato, nel quale l’incertezza legata ai recenti avvenimenti in Medio Oriente si aggiunge alle difficoltà che già da tempo caratterizzano il contesto economico e geopolitico”.
Secondo Bankitalia, sempre nel corso delle audizioni preliminari all’esame della manovra economica, “la decisione di attuare una manovra espansiva, associata a un piano di privatizzazioni, implica pertanto che il rapporto tra il debito pubblico e il Pil scenda solo marginalmente nel prossimo triennio. L’elevato livello del rapporto è un elemento di vulnerabilità per il Paese; riduce gli spazi di manovra per fronteggiare eventuali shock avversi“.
Debito/Pil sale ancora nel 2024 e 2025
Il rapporto debito pubblico/Pil dell’Italia è destinato a salire nei prossimi due anni. Un trend che emerge dalle previsioni economiche d’autunno pubblicate oggi dalla Commissione europea. In particolare, Bruxelles vede il debito/Pil in leggero calo al 139,8% nel 2023, per poi aumentare nuovamente e portarsi al 140,9% entro il 2025.
Intanto, sempre secondo le stime della Commissione europea, l’economia tricolore è attesa crescere dello 0,7% nel 2023, in linea con le indicazioni del ministro Giorgetti, contro il +0,9% previsto nel settembre scorso, e dello 0,9% nel 2024. Nel 2025 il PIl italiano è visto salire dell’1,2%.
Quanto all’inflazione, Bruxelles indica: 6,1% nel 2023, 2,7% nel 2024 e +2,3% nel 2025.