Dalla sanità ai beni di prima necessità: ecco dove investire quando i tassi salgono
Prima la Bce e poi la Fed hanno effettuato un maxi rialzo dei tassi di interesse da 75 punti base. Il Presidente Jerome Powell ha indicato che c’è ancora «parecchia strada da fare» nella lotta contro l’inflazione e che, stando ai dati più recenti, «il livello finale dei tassi d’interesse sarà più alto del previsto».
Come investire in questo scenario?Come ha affermato Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer UBS WM Italy, “non sappiamo ovviamente se le banche centrali ammorbidiranno il loro approccio man mano che i dati economici si indeboliranno”.
In passato, la Federal Reserve ha abituato i mercati a un approccio pragmatico e a veloci cambi di direzione. La percezione degli investitori è diversa per quanto riguarda la BCE, che risente di visioni più eterogenee e di un mandato più focalizzato sull’inflazione.
La percezione degli investitori è diversa per quanto riguarda la BCE, che risente di visioni più eterogenee e di un mandato più focalizzato sull’inflazione. D’altra parte, come si è visto a luglio e ad ottobre, gli investitori istituzionali sono posizionati prevalentemente per scenari negativi e basta quindi poco. Sono possibili dei recuperi periodici e per questo non ci sembra opportuno assumere una posizione netta a favore di un determinato scenario di breve termine, peraltro imprevedibile, mentre vediamo più favorevolmente una redistribuzione delle posizioni all’interno delle asset class per mitigare eventuali shock.
Secondo l’esperto, “sui mercati azionari preferiamo le strategie di protezione del capitale e i titoli value, che presentano valutazioni contenute, nonché quelli che distribuiscono buoni dividendi”. “Privilegiamo i settori più difensivi, come sanità e beni di prima necessità, mentre le nostre aree meno preferite sono i titoli più esposti al ciclo economico e ai rialzi dei tassi: industriali e tecnologici. La debolezza degli utili riportati da alcuni giganti della tecnologia nel terzo trimestre conferma come siano da preferire settori più difensivi. I rendimenti obbligazionari sono tornati a essere interessanti e probabilmente vicini al picco per questo ciclo economico”. “Nel reddito fisso – conclude Ramenghi – preferiamo i titoli di alta qualità e investment grade rispetto all’high yield statunitense, che potrebbe risentire maggiormente di un rallentamento economico e di una minore liquidità. Sui mercati valutari puntiamo sulle valute rifugio, dollaro e franco svizzero, rispetto alla sterlina e all’euro”.