Dal mercato monetario l’interpretazione shock: ‘con il tiering la Bce ha alzato i tassi’
Di primo acchito si potrebbe dire che i mercati non sono mai contenti, neanche quando ricevono un maxi regalo come quello spedito dal mittente Mario Draghi, con tanto di QE Illimity, taglio del tasso sui depositi, cambiamento della forward guidance, condizioni più favorevoli dei TLTRO e lancio del sistema di tiering.
Draghi ha praticamente sparato contro il rischio recessione tutte le cartucce a disposizione. Ma, nonostante questo, la politica monetaria varata sarebbe più dovish solo in apparenza. A ben guardare, infatti, stando almeno alla rivelazione che emerge da un articolo di Reuters, la Bce avrebbe involontariamente alzato i tassi.
Come? Lanciando proprio il sistema di tiering.
Si ricorda che tale sistema è stato annunciato dalla Banca centrale europea al fine di mitigare le conseguenze negative dei tassi al di sotto dello zero che la Bce ha inaugurato ormai nel 2014, e il cui livello è stato tagliato giovedì 12 settembre dal -0,40% al nuovo minimo record del -0,50%: un nuovo colpo per le banche dell’Eurozona che, con i tassi negativi, hanno già pagato molto in termini di redditività persa.
Inizialmente il tiering è stato accolto con favore dalla platea degli esperti, ma sicuramente nessuno ha brindato alla sua introduzione.
Equita SIM, per esempio, pur stimando un bel po’ di risparmi per le banche italiane, ha parlato infatti di benefici limitati.
Le valutazioni su quelli che saranno davvero gli effetti di questa nuova bacchetta magica di Draghi continuano. Ma il tiering non necessariamente sarebbe uno strumento positivo, non del tutto, almeno, visto che, secondo gli analisti intervistati da Reuters, la Bce avrebbe involontariamente alzato i tassi, invece di rendere più accomodanti le condizioni del mercato. Possibile?
Possibile: “Nella giornata di martedì 17 settebre (ieri), i futures sul mercato monetario dell’Eurozona hanno scontato una minore probabilità che la Bce tagli i tassi, nel breve periodo – si legge nell’articolo -, con la curva (dei rendimenti) che è diventata molto più rigida rispetto al periodo precedente il meeting del 12 settembre”.
Questo cambiamento sarebbe avvenuto per ‘colpa’ del tiering. Il sistema, viene precisato, è una misura che consentirà ora alle banche di detenere riserve in eccesso, per un valore pari fino a sei volte l’ammontare delle riserve obbligatorie che devono detenere, senza pagare alcun onere, quindi senza dover adeguarsi al nuovo tasso sui depositi pari al -0,50%. E “i mercati hanno interpretato la mossa come un aumento dei tassi de facto”.
“I futures sull’Eonia indicano infatti una probabilità – guardando al meeting della Bce di dicembre – pari al appena il 25% di un taglio dei tassi di 10 punti base, quando invece avevano prezzato al 100% il taglio al tasso sui depositi (della scorsa settimana). E nessun altro taglio dei tassi da parte della Bce è prezzato in pieno, almeno fino all’aprile del 2020″.
“Il modo migliore per riassumere quanto sta accadendo è che, sostanzialmente, abbiamo assistitito a una sorta di rialzo dei tassi la scorsa settimana che, combinata con la forward guidance e il QE, ha reso il pacchetto (di misure) dovish”, ha commentato a Reuters Kacper Brzezniak, portfolio manager presso Allianz Global Investors. “Se si prende infatti in considerazione la media ponderata (del sistema di tiering) si arriva a tassi pari al -0,30%, è ciò spiega perchè la parte frontale della curva dei rendimenti ha reagito in modo piuttosto negativo”, ovvero con un sell sui bond accompagnato dalla pressione rialzista sui tassi.
Viene citato il caso dei Bund tedeschi a due anni, che hanno visto i loro rendimenti salire di 10 punti base circa dal meeting della Bce, fino al massimo in tre mesi, pari al -0,64%.
Non per niente Reuters riporta che gli analisti interpellati ritengono che il tiering ridurrà la domanda di bond a breve termine da parte delle banche, in quanto esse preferiranno molto di più sfruttare il tiering e dunque parcheggiare quella parte di riserve in eccesso che possono essere depositate presso la Bce, che acquistare asset di breve periodo, caratterizzati da tassi negativi.
In questo modo, sottolinea Peter Chatwell, responsabile della strategia sui tassi di Mizuho, il tiering ha inavvertitamente “ridotto la liquidità in eccesso, e non si tratta di un buon risultato”. Si spiega così la curva più ripida dell’Eonia e il fatto che l’impressione, anche in termini di liquidità, è che la Bce di Mario Draghi abbia, con il tiering, alzato i tassi.
Nel guardare a come si stanno muovendo le aspettative del mercato monetario Jean Christophe Machado, strategist della divisione di reddito fisso di Natixis, commenta infine che “il fatto che non ci sia una scadenza nel programma di acquisto di asset (QE) potrebbe indicare l’intenzione della Bce di effettuare aggiustamenti più sul timing degli acquisti di asset che decidere di tagliare il tasso sui depositi”.