Da startup a successi: 26 nuove aziende debuttano sul segmento Euronext Growth Milan nel 2022
Nonostante il difficile scenario globale, il 2022 si è chiuso con 26 nuove IPO sul segmento Euronext Growth Milan (EGM) di Borsa Italiana, un numero in calo del 40% rispetto alle 44 nuove quotazioni avvenute nel 2021, l’anno dei record. Questo è ciò che emerge dallo studio sulle IPO italiane pubblicato da BDO Italia, tra le principali organizzazioni di consulenza e revisione aziendale.
Il numero delle IPO in Italia è stato inevitabilmente influenzato dal protrarsi del conflitto russo-ucraino, oltre che a causa del forte aumento dell’inflazione, fattori che hanno colpito anche il mercato Growth.
Tuttavia, nella seconda metà dell’anno si è registrato un aumento del numero di società oggetto di quotazione, con 17 nuove IPO rispetto alle 9 dei primi sei mesi dell’anno. La capitalizzazione di mercato al 31 dicembre 2022 si è attestata a circa €10,5 miliardi, sostanzialmente in linea con quella registrata al 31 dicembre 2021.
IPO: raccolta media di €34,7 mln
Il capitale raccolto dalle nuove matricole in sede di IPO si attesta a €902,7 milioni, mentre la capitalizzazione totale di mercato ha raggiunto gli €1,6 miliardi al momento dell’IPO e €1,7 miliardi al 31 dicembre 2022.
La raccolta media delle IPO è stata pari a €34,7 milioni, in incremento dell’11,3% rispetto a quella media registrata nel 2021, per effetto della quotazione di Technoprobe che da sola ha raccolto €712,5 milioni. Al netto di questa transazione, la raccolta media dell’anno si attesta a €7,6 milioni.
Il flottante medio delle quotazioni è pari al 19,7%, contro il 28,3% registrato nel corso del 2021.
Lombardia primeggia per numero di IPO
Analizzando il dato regionale emerge che, nel 2022, la Lombardia risulta essere la regione con il maggior numero di IPO sull’EGM (ben 13 su un totale di 26); a seguire Veneto e Lazio con rispettivamente 5 e 3 IPO. Si è registrata una IPO a testa nelle regioni Piemonte, Toscana, Liguria, Campania e Sicilia.
Anche durante lo scorso anno, il segmento EGM ha confermato la minore rischiosità rispetto agli altri listini, infatti, la sua volatilità negli ultimi 12 mesi è stata pari al 14,9%, numero inferiore rispetto a quella del segmento All-share pari al 24,4%, anche considerando un arco temporale di 3 e 5 anni.
Settore tecnologico ancora in testa
Passando all’analisi settoriale, a fine 2022 il settore «Technology» rappresenta il 30% della capitalizzazione totale di mercato, seguito dal comparto «Industrial», che raggiunge il 27% della capitalizzazione totale di mercato grazie alle 7 IPO avvenute tra luglio e dicembre. Il settore «Financials» ha invece perso circa il 4% del peso rispetto a giugno 2022, per effetto di due translisting a favore del segmento STAR.
IPO: boom del settore industrial
Osservando invece la ripartizione del numero di nuove quotazioni sull’EGM, il settore con il maggior numero di IPO risulta essere «Industrial» con ben 9 IPO (pari al 35% del totale). Il settore a capitalizzazione più alta risulta invece essere «Technology», grazie soprattutto alla quotazione di Technoprobe, dal valore di €712,5 milioni, pari al 49% della capitalizzazione totale da nuove IPO avvenute nel 2022.
La suddivisione settoriale nel listino EGM risulta molto eterogenea, confermando, in questo modo, la sua validità come strumento per lo sviluppo delle aziende operanti in tutti i settori produttivi.
Focus sulla sostenibilità
Inoltre, l’analisi svolta da BDO ha evidenziato che l’attenzione per le valutazioni ESG si conferma in costante crescita per le società quotate all’Euronext Growth che, pur non essendo ad oggi ancora obbligate dalla normativa attuale alla rendicontazione non finanziaria, hanno già dimostrato da tempo la loro attenzione verso la sostenibilità: delle 190 aziende quotate sul mercato EGM sono 54 le società che pubblicano un’informativa di sostenibilità (pari al 28% del totale). Le società che effettuano una rendicontazione non finanziaria appartengono principalmente al settore «Technology» (30% del totale delle società con informativa ESG), seguito da quello «Industrial» (28% del totale).
“Il segmento EGM si conferma un’importante opportunità di raccolta dei capitali per le PMI italiane, sovraperformando tutti gli indici e mantenendo, al contempo, un’inferiore volatilità, nonostante il decremento dei volumi scambiati sui mercati” commenta Manuel Coppola, Partner Audit & Assurance BDO Italia.
“È importante sottolineare inoltre che gli imprenditori che guardano alla quotazione nel corso del 2023 potranno godere di un credito d’imposta maggiore. La Legge di Bilancio 2023 ha infatti stanziato 10 milioni di Euro per le IPO fino al 31 dicembre 2023, un vantaggio di cui godranno anche le imprese quotate nel corso del 2022, grazie allo stanziamento ulteriore per il 2022, passato da 5 a 10 milioni di Euro.
In questo modo, il mercato dei capitali si qualifica ulteriormente come strumento di crescita per le piccole e medie imprese, soprattutto in ottica PNRR, che risulta però ancora poco sfruttato, soprattutto nel Mezzogiorno.”