Da Federico il Grande a “Supermario” Draghi: il rilancio dell’Europa coi covered bond
Nel 1769 Federico il Grande gettò le basi legali per quello che sarebbe poi divenuto il Pfandbrief tedesco, progenitore dei covered bond. Se oggi potesse discutere con Mario Draghi forse gli consiglierebbe di sfruttare tale strumento finanziario per affrontare al meglio le sfide economiche europee. Il rercente report di Draghi ha evidenziato l’urgenza di riforme strutturali per risolvere il gap di investimenti e innovazione del continente, stimando un fabbisogno annuo di circa 800 miliardi di euro. Eppure, nonostante il potenziale dei covered bond, il loro ruolo non sembra essere al centro delle attuali strategie di sviluppo. Ad approfondire il tema è un’analisi di Scope Ratings.
Lo slancio per la crescita dell’Europa
Per sostenere la crescita in Europa e arginare la stagnazione della produttività, il piano Draghi stima possibili investimenti aggiuntivi di circa 750-800 miliardi di euro annui. Un nuovo rapporto suggerisce che i covered bond, come le European Secured Notes (ESN), possano rappresentare un valido supporto a tal fine, soprattutto per rafforzare l’innovazione e colmare il gap tecnologico con Stati Uniti e Cina. Le ESN, infatti, offrono vantaggi sia per le PMI che per le banche, consolidando il finanziamento di ricerca e sviluppo.
L’importanza dei covered bond
Le ESN rappresentano uno strumento innovativo che potrebbe supportare il primo ambito di azione individuato dal rapporto Draghi: ridurre il divario tecnologico tra Europa, USA e Cina. Sebbene esse possano apportare benefici economici per le banche e facilitare l’accesso al credito per le PMI, alcuni limiti normativi riducono il loro impatto. Si nota anche un ruolo potenziale delle obbligazioni garantite europee di tipo “premium”, che, se dotate di garanzie pubbliche, potrebbero agevolare il credito e promuovere l’innovazione in diversi settori industriali.
Decarbonizzazione e competitività
Il secondo ambito di intervento suggerito dal rapporto è la decarbonizzazione, cruciale per promuovere una crescita sostenibile e competitiva. I green covered bond, sebbene ancora di nicchia, offrono un supporto strutturale alla transizione energetica e all’espansione della finanza sostenibile. Incentivi politici potrebbero favorire una maggiore adozione di questi strumenti, ampliando la base di investitori e migliorando l’accessibilità ai finanziamenti verdi.
Stabilità e sovranità finanziaria europea
Infine, per garantire la sicurezza finanziaria e ridurre le dipendenze esterne, i covered bond rappresentano una risorsa strategica per l’Europa. Questi strumenti, ampiamente supportati dal quadro normativo europeo, offrono stabilità alle banche europee e permettono un finanziamento indipendente dalle fluttuazioni geopolitiche. Con pochi aggiustamenti normativi, gli European Covered Bond potrebbero ampliare il loro raggio d’azione, contribuendo a sostenere la crescita e l’autonomia economica del continente.
Dunque, l’uso dei covered bond potrebbe costituire un volano per le ambiziose riforme proposte, favorendo la crescita economica, la sostenibilità e l’indipendenza finanziaria dell’Europa. Solo così Mario Draghi potrà considerarsi parzialmente soddisfatto, o per dirla con Federico il Grande: “La montagna è oltrepassata, adesso sarà più facile andare avanti”.