Curva rendimenti Usa 3 mesi-10 anni lancia alert recessione, mentre Trump torna ad attaccare Fed
Non solo tassi sui Bund decennali che tornano negativi per la prima volta dal 2016, capitolando fino a -0,002% nella sessione odierna. A conferma di come i timori sul rallentamento globale siano diffusi in tutto il mondo, un alert recessione viene lanciato anche dai tassi dei Treasuries americani, al punto che la curva dei rendimenti misurata dallo spread tra i tassi dei bond Usa a tre mesi e i tassi dei bond a 10 anni si inverte per la prima volta dal 2007.
Dai dati di Tradeweb, risulta che i tassi decennali arrivano a cedere quasi 10 punti base, capitolando fino al 2,444%, per effetto degli acquisti che stanno interessando in queste ore i titoli di stato Usa a lungo termine (vale la pena ricordare la relazione inversamente proporzionale tra tassi e valore delle obbligazioni): i tassi decennali scendono così rispetto al 2,467% dei tassi dei Treasuries a tre mesi.
La notizia innervosisce gli operatori, in quanto l’inversione della curva viene considerata un fenomeno che precede, di norma, l’arrivo di una recessione. Lo conferma la storia stessa, visto che dai dati raccolti dalla Federal Reserve di San Francisco emerge che le ultime nove volte che la curva dei rendimenti si è invertita, l’economia americana è piombata in una recessione.
Intanto il presidente americano Donald Trump è tornato a puntare il dito contro la Federal Reserve di Jerome Powell, nonostante ormai gli analisti e gli stessi mercati credano che la banca centrale non alzerà i tassi di interesse neanche una volta nel corso del 2019.
Per Trump, però, evidentemente il danno è stato già fatto. Non è escluso tra l’altro che la sua retorica anti-Fed si accentui con il passare del tempo, in vista dell’Election Day del 2020. Trump non vorrà certo presentarsi all’America come il responsabile di un eventuale forte rallentamento del Pil americano.
Per questo, il presidente non manca di rincarare la dose contro la Fed che, a suo avviso, è stata troppo falco. In un intervento alla trasmissione “Mornings with Maria” in onda su Fox Business Network Trump ha detto che, se la Fed non avesse alzato i tassi, l’economia Usa sarebbe cresciuta a un ritmo superiore al 4%, su base annua, nel corso del 2018.
“Francamente, se non ci fosse stato qualcuno che avesse alzato i tassi di interesse e lanciato il Quantitative Tightening, saremo cresciuti al di sopra del 4%, invece che al tasso del 3,1%”, ha detto.
Dai dati riportati dal dipartimento del Commercio Usa, emerge che l’economia degli Stati Uniti è cresciuta al tasso del 2,9% nel 2019, riportando un’espansione del 3,1% nel corso del quarto trimestre. Alla domanda se la sua opposizione alle strette monetarie possa aver inciso sulla virata di Powell e colleghi, che hanno optato per una politica monetaria più dovish decidendo di interrompere la fase rialzista dei tassi, Trump ha risposto: “Non lo so. Spero di non averli influenzati, francamente, ma non importa”. Poi ha aggiunto velocemente: “non mi importa se li ho influenzati o meno”.