Crypto: Checksig presenta le sue considerazioni. Cosa ci ha insegnato il 2022
Mercati nervosi, incomprensioni e ostilità, il 2022 è stato un anno difficile per Bitcoin e crypto, ha impattato significativamente su tutti noi. Ma come prepararci al 2023?
A fornire qualche indicazione stato Ferdinando Ametrano, Cofondatore e amministratore delegato della fintech italiana CheckSig.
In primo luogo Ametrano si è soffermato sugli scandali Terra-Luna, Celsius e FTX, che hanno messo in luce un ecosistema ancora poco maturo.
“È diventato evidente che: gli esorbitanti rendimenti offerti da alcuni erano di fatto schemi di Ponzi, yielding/farming/staking hanno un rischio di controparte troppe volte sottostimato, attori e processi non trasparenti sono da considerare inaffidabili, la segregazione tra i beni dei clienti e quelli dell’intermediario deve essere netta e chiara”.
“La quotazione di bitcoin ed ether ne ha risentito significativamente, ha detto Ametrano, secondo cui “per colmare le voragini finanziarie provocate da operatori irresponsabili si sono innescate vendite che hanno fatto crollare i valori di oltre il 75% dai massimi 2021″.
“Chi conosce il mondo cripto ha già visto in passato ritracciamenti di prezzo drammatici, compensati successivamente da crescite vigorose. È una ciclicità a cui sono personalmente abituato, la terza dal 2014 quando ho iniziato a seguire bitcoin – ha continuato il numero uno di CheckSig – Questa volta però non si tratta solo dei miei convincimenti e investimenti personali, ma sento una responsabilità nei confronti di tutti voi. Per questo mi sembra utile ribadire che la crisi del 2022 non riguarda bitcoin, non riguarda CheckSig”.
Di fatto il Bitcoin, la criptomoneta per eccellenza, “ha continuato a funzionare perfettamente, confermando il suo ruolo di riferimento nel mondo cripto: l’asset che si usa a garanzia, l’oro di famiglia che si vende nei momenti di crisi. Nessuna delle truffe o degli scandali che abbiamo visto erano basati su bitcoin: la sua trasparenza e il suo determinismo algoritmico non si prestano infatti a schemi malversatori”.
Anche l’Ethereum ha funzionato senza problemi, ha aggiunto Ferdinando Ametrano:
“Con approccio molto diverso da bitcoin e prendendosi significativi rischi, il protocollo è evoluto rimanendo affidabile. Si può discutere sul suo contributo alla definizione di un ethos nel mondo cripto (o piuttosto alla sua mancanza), dividersi sul giudizio tecnologico, culturale e politico, ma è indubbio che Ethereum si sia confermato come un protagonista rilevante“.
In merito agli stablecoin, Ametrano ha sottolineato che “la crisi di fiducia ha avuto un effetto paradossalmente benefico, favorendo la crescita di quelli più trasparenti, mettendo in riga comportamenti e riserve di quelli storicamente meno affidabili, chiarendo che non c’è spazio per stablecoin algoritmici ingenui che vogliano creare ricchezza dal nulla come Terra/Luna”.
“Quanto ad altri crypto-asset, specialmente le mode del momento, abbiamo sollecitato cautela da sempre, espresso fondate perplessità in molti casi, e manteniamo riserve sulla loro capacità di tenuta nel tempo”.
“Pur non auspicabile, il contesto difficile sta discriminando tra fuochi fatui e realtà come CheckSig – ha tenuto a evidenziare il numero uno della società – I nostri clienti ci manifestano soddisfazione per i nostri servizi: quando scappano da aziende ritenute poco affidabili approdano da noi; infatti, novembre è stato per CheckSig il mese di maggior crescita nel 2022, il secondo di sempre, in controtendenza rispetto alla maggioranza degli intermediari. Nell’anno che ha visto tutti gli operatori di settore perdere clienti e volumi, noi abbiamo raddoppiato la base clienti e la raccolta”.
E in merito all’orizzonte 2023, “è facile prevedere che il prossimo anno vedrà il consolidamento degli attori e dei processi che avranno superato lo stress-test del 2022. Per questo è importante avere la lucidità di cogliere e valutare i segnali che la realtà ci offre”.
“Anzitutto, si sta delineando il quadro regolamentare. All’istituzione del registro italiano per i crypto-asset service provider è seguito il chiarimento sul trattamento fiscale delle cripto nella legge finanziaria 2023. A febbraio dovrebbe essere approvato dall’Unione Europea il regolamento MiCA (Markets in Crypto-Asset). Tutte queste iniziative hanno diverse ombre, ma è indubbio che costituiscano una legittimazione del mondo cripto il tentativo di superare il Far West attuale e andare verso un ambiente in cui investitori e risparmiatori siano meglio tutelati”.
“Il contesto sarà ulteriormente aiutato quando finalmente i regolatori promuoveranno il ruolo degli attori finanziari vigilati nell’offerta di servizi cripto e incoraggeranno le società di revisione e consulenza ad operare professionalmente con le aziende cripto. Ci vorrà onestà intellettuale per rettificare le indicazioni improvvide fornite da regolatori negli ultimi mesi, il cui paradossale effetto è di abbandonare risparmiatori ed investitori in balìa di operatori inaffidabili. CheckSig, con il suo esempio, può indicare una strada percorribile e suggerire le best practices da adottare”.
“La responsabilità nella selezione di intermediari e fornitori di servizio è, quindi più che mai, in capo a investitori e risparmiatori. Attenzione a non cadere dalla padella di operatori opachi nella brace di un fai-da-te improvvisato e pericoloso: ‘be your own bank’ si dice, ‘if you can’, aggiungo io; meglio non sottovalutare i rischi di imperizia tecnica, quelli di aggressione a scopo di furto e il problema di come i nostri cari erediteranno i nostri asset digitali. I clienti di CheckSig hanno già scelto, noi faremo il possibile per aiutare gli altri tramite i nostri momenti di formazione e aggiornamenti informativi”.
“Come visto in passato e nonostante altri possibili fallimenti di attori inaffidabili, Bitcoin non smetterà di soffrire un’alta volatilità ma la sua resilienza e il suo valore sosterranno la crescita di tutto l’ecosistema“, ha rimarcato Ferdinando Ametrano.