Crisi Qatar infiamma il petrolio, Arabia e altri 3 paesi arabi chiudono rapporti diplomatici con Doha
Le forti tensioni in Medio Oriente infiammano i prezzi del petrolio. Il Wti è ritornato di slancio questa mattina sopra i 48 dollari al barile e il Brent oltre il 50 dollari a seguito della decisione di quattro Stati arabi (Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Bahrain) di interrompere i rapporti diplomatici con il Qatar accusato di interferenze negli affari interni delle altre Nazioni e di supporto al terrorismo.
Il petrolio era reduce da due settimane molto difficili con prezzi scesi di circa il 10 per cento a seguito della delusione post meeting Opec e anche dello strappo di Trump sul clima che potrebbe alimentare ulteriormente la produzione statunitense peggiorando l’eccesso di offerta globale.
Qatar accusato di fomentare il terrorismo
La decisione di Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Bahrain non ha precedenti e segna una profonda crisi tra le potenze del Golfo andando a incrinare i rapporti con uno dei maggiori produttori di petrolio (fa parte del cartello Opec). Le ragioni sono soprattutto dettate dai legami con l’Iran e i gruppi islamici nella regione. A far precipitare la situazione è stata la messa in onda da parte dell’agenzia televisiva controllata dallo Stato del Qatar di alcuni commenti da parte del suo Emiro in favore dell’Iran e a supporto di Hamas come legittimo rappresentante del popolo palestinese. L’accusa è supporto a gruppi terroristici capaci di destabilizzare la regione. In particolare Fratelli Musulmani (Egitto), lo Stato Islamico-Isis, Al-Qaeda e in generale i gruppi che secondo i paesi arabi hanno il supporto degli iraniani.
Oltre all’interruzione dei rapporti diplomatici, saranno chiuse anche le vie aeree e marittime verso il Qatar con Etihad Airways che ha già annunciato l’annullamento di tutti i voli per Doha.