Crisi politica, ma investitori fanno incetta di titoli italiani. Fattore QE Bce, ma non solo: ‘Situazione può solo migliorare’
Ma perchè, nonostante la grave crisi politica in atto, la carta italiana continua a essere ben comprata dagli investitori? Se lo chiede la stampa internazionale, in particolare il Financial Times con un articolo di qualche ora fa.
“Italy’s coalition government may have collapsed, but investors cannot seem to get enough of its bonds”. Tradotto: “Il governo di coalizione dell’Italia sarà pure crollato, ma sembra che gli investitori non riescano ad averne abbastanza dei suoi bond”.
“Il debito italiano ha segnato un rally questa settimana nonostante l’ultima crisi politica che ha colpito Roma – scrive l’Ft – portando il tasso decennale dei bond a scendere al minimo in tre anni, appena al di sopra della soglia dell’1,30%, nella sessione di giovedì (Ieri). Il rendimento era salito fino all’1,80% due settimane fa quando Matteo Salvini, leader del partito di destra Lega, aveva detto di voler staccare la spina all’esecutivo”.
Calo non solo per i tassi a dieci anni, ma anche per quelli dei BTP a due anni, “che sono molto sensibili all’instabilità politica, e che viaggiano al valore più basso dal maggio dello scorso anno”. E lo spread BTP-Bund a 10 anni viaggia al di sotto di quota 200.
La spiegazione che il quotidiano finanziario dà al trend positivo dei BTP & Co. è la seguente:
“Gli investitori sono rilassati per la fine dell’alleanza di Salvini con il partito populista M5S (definito leftwing, di sinistra), alleanza che spesso si è scontrata con l’Unione europea sul nodo del deficit italiano. Ma gli stessi investitori stanno scommettendo anche sulla decisione della Bce di tornare ad acquistare i titoli (italiani), con il nuovo programma di acquisto di bond (nuovo Quantitative easing), che potrebbe ripartire a settembre”.
John Taylor, co-responsabile della divisione di reddito fisso presso AllianceBernstein, ricorda anche che “si ottiene un premio decente posizionandosi sull’Italia invece che sulla Spagna, in un contesto tra l’altro in cui il QE sta tornando” e sottolinea in definitiva che “l’importante è che dal fronte politico non ci sia alcuna disfatta totale”.
Nonostante il caos politico, investitori come Taylor sostengono insomma che il worst case scenario non si realizzerà.
“Il M5S – scrive ancora l’FT – al momento è in trattative con il Pd per formare un nuovo governo. Se pur tali trattative dovessero fallire, si tornerebbe al voto e il leader della Lega Matteo Salvini formerebbe un esecutivo con altri partiti di destra.
A parlare con l’FT è, tra gli altri, Lorenzo Codogno, ex responsabile economista presso il Tesoro italiano e fondatore di LC Macro Advisors: “Ognuno di questi casi sarebbe più market-friendly rispetto all’alleanza attuale e il mercato sta scommettendo che, con un cambio di governo, la situazione potrà solo migliorare”.
“E’ tutto merito della Bce -ha commentato invece al Financial Times Silvia Dall’Angelo, economista senior presso Hermes Investment Management, riferendosi al recente rally dei bond italiani – I maggiori acquisti del debito sovrano (con il QE)**** daranno una grande spinta agli asset italiani, in particolare ai titoli governativi”.
Altri analisti fanno notare inoltre che, in un contesto di tassi negativi tedeschi e di tassi spagnoli e portoghesi che si stanno azzerando, chi è a caccia di rendimenti trova un po’di conforto nei bond made in Italy.