Crisi energia, Goldman Sachs e il rapporto shock sul caro bollette: in Italia fino a 600 euro nel 2023
Outlook Goldman Sachs shock sul problema #carobollette #caroenergia in tutta Europa: secondo gli economisti della banca colosso di Wall Street, le famiglie italiane potrebbero trovarsi costrette, l’anno prossimo, a versare ben 600 euro (596 euro) al mese per pagare in media le bollette di gas e di elettricità.
La previsione è stata stilata prendendo in considerazione le attuali curve forward.
“In base alle nostre stime – si legge nel report di Goldman Sachs dedicato alla crisi energetica in atto in Europa, dal titolo “The Energy Affordability Crisis: Quantification, Solutions, Implications” – nel 2021 le famiglie italiane hanno speso in media circa 160 euro al mese per i consumi di energia elettrica e gas, o meno di 2000 euro l’anno”.
Ma ora le cose sono cambiate, con la guerra tra la Russia e l’Ucraina, scatenatasi dopo l’invasione dell’Ucraina, lanciata dal presidente russo Vladimir Putin lo scorso 24 febbraio, e con le conseguenti sanzioni che Ue e Usa hanno inflitto a Mosca.
Di conseguenza, gli economisti di Goldman Sachs indicano che le attuali curve forward suggeriscono che le bollette energetiche delle famiglie in Italia potrebbero salire fino a quasi 500 euro al mese. Ma “potrebbero balzare fino a 600 euro al mese in uno scenario di ipotesi di zero flussi di gas (dalla Russia)”.
Gli analisti illustrano le loro previsioni con alcuni grafici, che indicano tra le altre cose che “il gas sarebbe la materia prima che più di tutte inciderebbe sulle bollette energetiche delle famiglie, incidendo sul totale per oltre due terzi”.
Cifre simili interesseranno in generale tutte le famiglie dell’Europa, che da troppo poco tempo ha tagliato il cordone ombelicale che l’ha tenuta ostaggio della Russia per quanto attiene le forniture del gas.
Il quadro si è fatto poi più allarmante nei giorni scorsi, quando il gigante energetico Gazprom ha annunciato la proroga in via indefinita dell’iniziale stop alle forniture di gas che dalla Russia arrivano all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1.
Oggi le notizie non sono affatto confortanti, visto che si mette in evidenza il mancato accordo dell’Ue , a fronte del Regno Unito, dove la neo premier britannica Liz Truss ha annunciato subito un bazooka per contrastare il caro energia
Il price cap ha trovato decisi oppositori nell’Olanda. Stando a quanto emerso nelle ultime ora la discussione sul tetto del prezzo del gas sarà rinviata a questo punto al prossimo mese e oggi verranno portati avanti solamente gli altri provvedimenti per combattere il caro-energia. E’ probabile quindi un rinvio della decisione sul price cap ad ottobre.
I rubinetti di Nord Stream 1 rimangono intanto chiusi, il che significa stop al gas che arriva dalla Russia all’Europa attraverso il gasdotto.
Gli effetti sui mercati si sono ben visti, con l’impennata dei prezzi del gas (fino a +35% a inizio settimana dopo annuncio Gazprom), e il tonfo dell’euro, che ha bucato quota $0,99 per la prima volta dal 2002.
Nel report Goldman Sachs ha riassunto quanto avvenuto negli ultimi mesi, dicendo di prevedere che, “dopo il balzo dalla metà di giugno dei prezzi del gas e dell’elettricità, è possibile che la crisi energetica abbia raggiunto un livello tale da richiedere una significativa politica di interventi”. Questo perchè, “a nostro avviso, il mercato continua a sottovalutare la profondità, la portata e le ripercussioni strutturali della crisi”.
In che senso? “Noi crediamo – sentenziano dal colosso bancario Usa – che questa crisi energetica sarà più profonda della crisi petrolifera degli anni ’70”.
Di conseguenza, (guardando in generale all’Europa), “agli attuali prezzi forward, noi prevediamo che le bollette energetiche toccheranno il picco all’inizio del prossimo anno attorno a 500 euro al mese per una famiglia europea tipica”: un valore che “implica un aumento di circa il 200% rispetto a quello del 2021”.
Per tutta l’Europa, si legge nell’analisi, ciò “implica un balzo delle bollette (di luce e gas) di 2 trilioni di euro circa (2.000 miliardi di euro circa), o il 15% del Pil”.
Secondo Goldman Sachs, soluzioni di breve termine potrebbero essere rappresentate sì dall’imposizione di un tetto ai prezzi dell’elettricità, ma anche da un deficit tariffario.
Riguardo al tetto ai prezzi sull’elettricità, l’effetto della sua creazione potrebbe secondo permettere ai consumatori di risparmiare 650 euro miliardi:
“Una misura che non riuscirebbe tuttavia a risolvere del tutto il problema #carobollette in quanto l’aumento delle bollette di elettricità rimarrebbe comunque pari a +1,3 trilioni di euro, il 10% circa del Pil”, continua Goldman Sachs.
Ed è questo il motivo per cui potrebbe essere necessaria l’introduzione di un “deficit tariffario”: in questo modo il balzo delle bollette verrebbe spalmato nell’arco temporale di 10-20 anni, permettendo alle società di utility di cartolarizzare questi pagamenti futuri (crediti).
Il deficit tarriffario secondo Goldman rallenterebbe la crescita delle tariffe, limiterebbe anche il calo di breve termine della produzione industriale, pur frenando il fenomeno della distruzione della domanda. La misura disinnescherebbe anche il rischio di una eccessiva regolamentazione nel settore.
Goldman Sachs presenta quelle che definisce soluzioni strutturali, tra cui la creazione di un nuovo ‘design’ per il mercato e la piena elettrificazione.
Il nuovo design di mercato, come lo definiscono gli analisti del colosso Usa, avrebbe il fine di sganciare i prezzi del gas dalla reminerazione delle fonti di energia a costo fisso (energia idroelettrica, nucleare, solare, eolica)”. Insieme all’elettrificazione dell’economia, Goldman Sachs ritiene che “gli effetti deflazionistici delle fonti di energie rinnovabili (RES – Renewable energy sources) potrebbero far scendere le bollette energetiche del 75% circa rispetto ai livelli attuali, mentre la natura dei costi fissi del RES renderebbe i costi energetici futuri più stabili”. Un bel risultato, dopo il balzo paventato per le bollette di gas ed elettricità di +200% su base annua.