Creval, parla il DG Selvetti: aumento capitale, sul mercato c’è stato un grande equivoco
Performance positiva per il titolo Creval, che sale di oltre +3%, aggirandosi attorno a quota 1,46 euro. Focus sulle dichiarazioni che il direttore generale della banca, Mauro Selvetti, ha rilasciato a Reuters nel corso di un’intervista telefonica.
Dal dirigente è emersa fiducia nei confronti dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro che dovrebbe partire all’inizio di febbraio. Parlando da Londra, dove si trova in occasione del roadshow per presentare il piano industriale di Credito Valtellinese, Selvetti ha affermato che “la timetable è stata pensata per arrivare a chiudere prima che si voti, non potendo escludere che dopo le elezioni ci possa essere una fase di volatilità”.
Il dirigente è molto fiducioso sul fatto che l’aumento avrà successo per “l’intero importo”.
L’appuntamento con l’M&A viene considerato in ogni caso dallo stesso direttore generale “ineluttabile”:
“Non vogliamo assolutamente sottrarci all’appuntamento dell’M&A che noi consideriamo ineluttabile, nel senso che il mercato in Italia va nella direzione di una semplificazione e consolidamento – ha detto aggiungendo che “se, e quando sarà, vogliamo presentarci a quell’appuntamento nel miglior modo possibile”.
Il DG ha anche fatto notare il “grande equivoco che si è generato sul mercato”, chiarendo che la decisione di lanciare l’aumento di capitale da 700 milioni è stata della stessa banca e non è stata imposta dall’alto da nessuna autorità di regolamentazione:
“E’ una cosa che abbiamo deciso di fare noi, e di farla adesso perché riteniamo sia la migliore risposta alla domanda di come fare a tornare ad una redditività soddisfacente nel medio termine”. Dunque, “il regolatore non ci ha imposto un target” sul ratio NPE e “l’obiettivo ‘one digit’ al 2020 ce lo siamo dati noi”.
La banca ha deciso praticamente di risolvere la questione dei Non Performing Asset una volta per tutte:
“Il bivio a cui ci siamo trovati di fronte era se andare avanti con una velocità e risoluzione della questione (sugli Npl) più lenta ma che avrebbe compresso la redditività per qualche trimestre ancora, o se decidere di affrontare il problema in una volta sola”. Ciò che vuole ora Credito Valtellinese è “chiudere dieci anni di crisi e mettere la banca nelle condizioni di potere esprimere da subito una redditività soddisfacente sia immediata che prospettica”.
Da segnalare che negli ultimi giorni si sono rincorsi rumor su un interesse su Creval anche da parte del colosso del private equity newyorchese Cerberus. Si tratta tuttavia ancora di indiscrezioni generiche, da cui non si riesce a capire se Cerberus sia pronto anche a sottoscrivere le nuove azioni del Credito Valtellinese che saranno offerte nell’aumento di capitale.
Altre voci hanno tuttavia snocciolato i soldi che Cerberus sarebbe disposto a mettere sul piatto di Creval: tra i 70 e i 100 milioni di euro, pari a circa il 10% dell’aumento.