Notizie Notizie Mondo Crescita globale si inceppa. Opec intravede ‘segnali stress’ e taglia stime domanda globale petrolio

Crescita globale si inceppa. Opec intravede ‘segnali stress’ e taglia stime domanda globale petrolio

5 Novembre 2019 10:42

Brutte notizie dall’OPEC, che ha rivisto al ribasso le proprie stime sulla crescita della domanda globale di petrolio, sia per il medio che per il lungo termine, citando condizioni più difficili di mercato e “segnali di stress” nell’economia mondiale. Le nuove previsioni sono contenute nel rapporto annuale World Oil Outlook (WOO), attentamente monitorato dal mercato.

Gli ultimi dodici mesi, si legge nell’analisi firmata dal cartello, sono stati di nuovo “sfidanti” per i mercati energetici.

“Segnali di stress sono apparsi nell’economia globale e l’outlook per la crescita mondiale, almeno nel breve-medio periodo, è stato rivisto ripetutamente al ribasso nel corso dell’ultimo anno”, ha scritto l’Opec.

Di conseguenza, le previsioni per la crescita della domanda globale di petrolio sono state tagliate a 104,8 milioni di barili al giorno entro il 2024, e a 110,6 milioni di barili al giorno, entro il 2040.

Il cartello dei 14 paesi produttori di petrolio ha comunicato che, a scendere nel corso dei prossimi cinque anni, sarà anche la sua propria produzione di crude oil e di altri liquidi, dunque la propria quota di mercato, a un livello pari a 32,8 milioni di barili al giorno, entro il 2024, rispetto ai 35 milioni di barili al giorno stimati nel 2019.

Il report dell’Opec arriva in un mercato in cui diversi partecipanti ai mercati dell’energia si mostrano preoccupati per i continui episodi di aumento dell’offerta e di cali della domanda: una situazione molto simile a quella che ha provocato il collasso drammatico dei futures sul petrolio crude, nel periodo compreso tra la metà del 2014 e il 2016.

Dall’ottobre del 2018, quando i prezzi dei futures sul Brent sono saliti al massimo appena al di sopra di quota $86, la discesa delle quotazioni è stata di quasi -30%; nello stesso arco temporale, i futures sul contratto WTI scambiato a New York sono scesi di quasi il 20%.

Al momento, i prezzi del Brent sono scambiati attorno ai $62 al barile, a fronte dei $56 al barile del WTI.

Tornando alle previsioni dell’Opec, nel rapporto annuale si legge che la domanda di petrolio continuerà a crescere “a tassi relativamenrte positivi” nel corso dei prossimi cinque anni, con un aumento pari a +6,1 milioni di barili al giorno rispetto ai livelli del 2018. Il tasso medio di crescita sarà di 1 milione di barili al giorno nel medio termine, con la domanda incrementale che, probabilmente, arriverà soprattutto dalle economie che non appartengono all’Ocse.

Nel lungo termine, la domanda globale crescerà secondo il cartello di 12 milioni di barili al giorno, salendo così dai 98,7 milioni di barili al giorno del 2018 a quota 110,6 milioni di barili al giorno nel 2040: ciò significa che il rialzo sarà pari all’11,9% rispetto al 2018, ma comunque in calo di 1,1 milioni di barili rispetto alla domanda prevista dall’Opec lo scorso anno.

La domanda di petrolio crude interesserà soprattutto l’India, che sarà il principale propulsore della domanda incrementale nel corso dei prossimi vent’anni.

Intervistato dalla Cnbc Neil Atkinson, responsabile della divisione di industria petrolifera e di mercati presso l’International Energy Agency (IEA), ha tra l’altro confermato di prevedere un trend rialzista per l’offerta: “Intravediamo un grande aumento dell’offerta non-Opec nei prossimi mesi, non solo negli Stati Uniti – la cui offerta continua a crescere – ma anche un balzo della produzione in Brasile, Norvegia e in un altro paese o due“. Allo stesso tempo, “la crescita della domanda continuerà a rallentare a causa delle condizioni economiche peggiori. Dunque, prevediamo il ritorno a un mercato in grande surplus all’inizio del 2020“.

Sul fronte prezzi del petrolio, occhio alle recenti stime diffuse dalla Banca Mondiale, che ha tagliato, con il suo Commodity Markets Outlook, le previsioni sui prezzi del Brent crude a una media di $60 al barile nel 2019, valore inferiore di 6 dollari rispetto all’outlook precedente dello scorso mese di aprile. Per il 2020, la stima è di un prezzo a $58 al barile, più bassa di 7 dollari rispetto all’outlook di sei mesi fa.

“Il rallentamento economico peggiore delle attese rappresenta un rischio maggiore sull’outlook dei prezzi petroliferi”, si legge nell’analisi della World Bank.