Covid-19: primi riscontri ‘storici’ da Pmi di marzo, “grande crollo dell’attività economica mai registrato”
Mentre in questi giorni si susseguono i meeting delle istituzioni europee (oggi è in programma la riunione in videoconferenza dell’Eurogruppo a partire dalle 18.30, giovedì sarà la volta del consiglio europeo) per dare una risposta alla crisi sanitaria, stamattina sono arrivati i dati di marzo dell’indice Pmi manifatturiero e servizi della zona euro, dando i primi risconti sull’impatto economico dell’emergenza Covid-19.
L’economia dell’eurozona sta subendo a marzo un crollo senza precedenti dell’attività, a causa dell’aggravamento della diffusione del coronavirus. Lo sottolineano gli esperti di Ihs Markit. In particolare, secondo la stima flash di marzo si è assistito a un crollo dell’indice Pmi servizi che si è attestato a 28,4 punti rispetto ai 52,6 di febbraio, superando con un ampio margine il precedente record minimo di 39,2 registrato febbraio 2009. Per la stima flash del Pmi manifatturiero nella zona Euro, il dato è pari a 44,8 contro i 49,2 di febbraio, valore minimo in 92 mesi. E anche le aspettative future hanno indicato un notevole deterioramento, scendendo a minimi mai registrati ed indicando un valore di pessimismo record sulle aspettative economiche per il prossimo anno sia nel manifatturiero che nel terziario.
Commentando questi dati in forte contrazione soprattutto per il settore terziario, Chris Williamson, chief business economist di Ihs Markit, ha dichiarato: “A marzo, l’attività dell’eurozona è crollata più severamente dei livelli osservati all’apice della crisi finanziaria globale. Forti contrazioni sono state osservate in Francia, Germania e nel resto dell’eurozona a causa delle sempre più rigide misure attuate dai relativi governi nell’intento di arginare la diffusione del coronavirus”. L’esperto sottolinea che il “Pmi di marzo è indicativo di un forte crollo del Pil trimestrale di circa il 2%, ed è chiaramente possibile che tale contrazione si intensifichi maggiormente poiché, nei prossimi mesi, potrebbero essere probabilmente implementate misure ancora più drastiche”.
Un calo storico, il commento di Ing
Un calo storico. Lo definisce così Bert Colijn, senior economist Eurozone di Ing, il crollo del Pmi a marzo. “Solo un folle ottimista si sarebbe aspettato diversamente alla luce dell’attuale scossa tra domanda e offerta che l’economia sta affrontando”, afferma l’esperto secondo il quale l’indagine probabilmente sottostima ancora l’attività di marzo poiché sono state messe in atto misure più restrittive dopo lo svolgimento delle interviste. “Inoltre, non traspare molto sulla portata del declino, perché il Pmi è un indice che misura la quantità di aziende che si trovano ad affrontare un deterioramento dell’attività, non l’intensità della contrazione. Tuttavia, il Pmi dipinge un quadro di un’economia che si è fermata”, sottolinea Bert Colijn.
Il Pmi manifatturiero non è diminuito tanto quanto quello servizi, ma ha visto in ogni caso una marcata contrazione. Secondo l’analisti di Ing, questo scostamento “è stato in parte dovuto al fatto che la produzione manifatturiera si stava già contraendo a marzo e in parte perché i tempi di consegna dei fornitori più lunghi contribuiscono positivamente all’indice”. Questi numeri possono dare un senso alla forte recessione in atto, ma nessuno può definire quanto sia profonda in realtà.