Conte non esclude rinvio Mes e preme su logica pacchetto. Ma qualcuno avverte: ‘Pacchetto bomba per le banche’
Giuseppe Conte presenta la cosiddetta logica del pacchetto e apre alla possibilità di chiedere il rinvio della riforma sul Mes (Fondo Salva-stati), che tanto sta scuotendo l’arena politica italiana, ormai da settimane. Lo afferma lui stesso, nel corso di un’intervista rilasciata al Corriere della Sera e a La Stampa da Londra, dove ieri si è recato per i 70 anni della Nato.
“No, non escludo un rinvio sul Mes”, assicura al quotidiano di via Solferino, tenendo a puntualizzare che lui non ha firmato ancora nulla: “Io non ho firmato ancora nulla, tantomeno una cambiale in bianco. E sino a quando non si appone una firma ci sono sempre margini per migliorare un Trattato, non mi interessa se gli altri Paesi considerano chiuso l’accordo”.
D’altronde, la logica del pacchetto sta proprio in questo: “Se tu mi porti un progetto sull’unione bancaria che all’Italia non piace, io non firmo il Mes, e non è un ricatto, questa è logica di pacchetto, mettere in discussione tutto. State sicuri che non ci faremo fregare”.
“Io non ho abbracciato fideisticamente il Mes, però bisogna dire che esiste già”. In ogni caso, nei negoziati “ci siamo battuti perchè la valutazione del debito non fosse automatica”, e in ogni caso “l’Italia ha un debito sostenibile e il Mes si attiva su base volontaria”.
Dunque basta con la “la fanfara propagandistica” sulla questione, che alla fine come effetto ha quello di procurare più problemi all’Italia, facendo salire lo spread, ha avvertito il presidente del Consiglio. Altra cosa che Conte sottolinea, è che a decidere un eventuale veto sarà solo il Parlamento, dove “Di Maio dice che il M5s è l’ago della bilancia”. E Conte lo riconosce: “E’ giusto, sottoscrivo. Io credo che la loro volontà sarà assolutamente rispettata, ma anche quella delle altre forze politiche. Per andare avanti serve l’accordo tra tutte le forze che sostengono il governo”.
A fronte di Conte che continua a rassicurare gli italiani, gli articoli sul Mes Fondo salva-stati si sprecano, e in alcuni casi il tono è a dir poco drammatico. Come quello dell’articolo pubblicato sul Tempo da Franco Bechis, il cui titolo dice tutto:
“Salva-Stati? No, salta-banche: il Mes è una bomba sulle nostre teste. Il Mes che Bruxelles vuole imporci nasconde un rischio mortale per gli istituti bancari”.
Il pacchetto (della logica di pacchetto di cui parla Conte) c’è, ma si tratterebbe di un pacchetto bomba. E questo perchè, spiega Bechis, nel cosiddetto pacchetto sarebbe presente una richiesta prettamente teutonica firmata da Olaf Scholz, vice cancelliere e ministro delle Finanze tedesco, in cui a essere messo in croce sarebbe, tanto per cambiare, il doom loop, ovvero l’abbraccio mortale (tipicamente italiano) tra le banche di un paese e i titoli di stato emessi dal paese stesso, ovvero, nel caso italiano, tra le banche italiane e i BTP.
In particolare, Scholz chiederebbe, spiega Bechis, “di valutare con profili di rischio gli investimenti degli istituti di credito nei titoli di Stato“.
“Lo spiego con semplicità: – si legge nell’articolo pubblicato sul Tempo – oggi quei titoli sono parte del patrimonio delle banche. Con la richiesta tedesca dovrebbero invece essere considerate dei crediti, parzialmente coperti nei loro bilanci a fondo rischi. Questo significherebbe dovere riscrivere tutti i bilanci delle banche in Europa. E scoprire istituto dopo istituto che i coefficienti patrimoniali non sarebbero in molti casi più soddisfatti, e dovrebbero essere riequilibrati da corposi aumenti di capitale”. E per avviare la ricapitalizzazione richiesta servirebbero 16 miliardi. Il direttore del Tempo Bechis riprende anche un intervento dell’economista Giampaolo Galli che, a suo avviso, spiegherebbe la pericolosità del Mes.
Secondo me @GiampaoloGalli ha spiegato meglio di chiunque altro perché il MES così come è può diventare un rischio per Italia e italiani. Ascoltatelo https://t.co/urxny0aqGB
— Franco Bechis (@FrancoBechis) December 3, 2019
D’altro canto c’è chi come l’ex ministro Carlo Calenda che sottolinea come il Mes sia diventano “la nuova arma di distrazione di massa” agitata da un Salvini che se ne va praticamente indisturbato a dire ciò che desidera per terrorizzare il popolo italiano. Che alla fine di Mes ne sa davvero poco.
Il #MES è la nuova arma di distrazione di massa. Salvini si aggira per le TV dicendo balle e nessuno sa bene di cosa si tratti. Così ci faremo male.
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— Carlo Calenda (@CarloCalenda) December 3, 2019