‘Comprate al suono dei cannoni’. Adagio City calzante, inizio guerra commerciale Usa-Cina non fredda i trader
Un vecchio adagio della City di Londra recita: “Comprate al suono dei cannoni“. Ed è quanto sta accadendo in queste ore, visto che i trader stanno facendo acquisti sui mercati, al suono – si potrebbe dire – dei dazi doganali.
La guerra commerciale Usa-Cina è ufficialmente iniziata: alla mezzanotte ora di New York, sono entrate infatti in vigore tariffe punitive su prodotti cinesi per un valore di $34 miliardi. Tariffe che il presidente Donald Trump aveva annunciato a giugno.
I dazi doganali, pari al 25%, colpiranno più di 800 prodotti cinesi, beni che appartengono soprattutto ai settori IT, robotica, macchinari industriali, aerospaziale.
Ma la Cina ha già minacciato ritorsioni, rendendo noto che sta già lavorando all’imposizione di dazi del valore di $34 miliardi contro prodotti americani come semi di soia, auto elettriche, carne di maiale e pesce.
Sul piede di guerra la stampa cinese, che ha accusato praticamente Trump di essere a capo di una “gang di criminali”.
Il ministro del Commercio cinese ha affermato inoltre che gli Usa hanno dato il via alla “guerra commerciale più grande della storia economica”, che finirà con il danneggiare l’economia globale, le grandi aziende e i consumatori.
Ci si sarebbe aspettato il peggio dai mercati.
Ma non è quanto è accaduto in Cina e in generale in Asia, se si considera che la borsa di Shanghai ha incassato un rialzo dell’1% circa. A guadagnare, non solo lo Shanghai Composite, ma anche il CSI 300 e il Chinext Composite Index, oltre all’Hang Seng della borsa di Hong Kong. Gli acquisti hanno interessato anche la borsa di Tokyo e l’area dell’Asia-Pacifico.
Apertura positiva per le borse europee, trend al rialzo anche per i futures sugli indici azionari Usa, anche se tutto potrebbe cambiare con la diffusione, nel pomeriggio, del report occupazionale Usa di giugno.
Tra l’altro, quello che è stato decretato oggi è solo l’inizio della guerra commerciale, visto che ulteriori tariffe da $16 miliardi dovrebbero entrare in vigore tra due settimane. E viste le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore dallo stesso presidente americano Donald Trump che, in volo sull’Air Force One diretto in Montana, ha così detto ai giornalisti.
“Vedrete poi altri (dazi da) 16 miliardi tra due settimane, poi come sapete ci saranno altri 200 miliardi e dopo, ancora altri 300 miliardi. OK?”, ha detto Trump, aggiungendo che “questo è solo sulla Cina”.
“Dunque – ha aggiunto, facendo lui stesso i conti – abbiamo 50+200+quasi 300“, per un valore totale superiore a $500 miliardi”. Valore che non è affatto casuale, in quanto si tratta dell’ammontare, all’incirca, dei beni che gli Stati Uniti hanno importato dalla Cina lo scorso anno.
Così al Guardian Elsa Lignos, di Royal Bank of Canada:
“La prima serie di dazi usa sulla Cina è diventata effettiva: si tratta di una pietra miliare della guerra commerciale, ma anche di una pietra miliare che è stata telegrafata molto bene. La Cina ha detto che sarà costretta a rispondere, senza tuttavia specificare quando, e tale fattore sta aiutando l’appetito per il rischio”.