Notizie Notizie Mondo Coca-Cola mette le mani sulle caffetterie Costa. Lanciato guanto di sfida a Starbucks

Coca-Cola mette le mani sulle caffetterie Costa. Lanciato guanto di sfida a Starbucks

31 Agosto 2018 11:16

Il radar di Coca-Cola punta al mondo delle catene di caffetterie. Il colosso americano delle bevande con le bollicine ha raggiunto un accordo per acquisire dalla britannica Whitbread la catena Costa Limited per un enterprise value di 3,9 miliardi di sterline (pari a circa 4,3 miliardi di euro). L’operazione ha ricevuto il via libera da parte del board di Whitbread che l ha definito “il miglior interesse per gli azionisti”. Adesso, la transazione passerà al setaccio degli azionisti e sarà soggetta al via libera da parte della Autorità competenti. Il closig è atteso nel primo semestre del 2019.

James Quincey, numero uno di Coca-Cola, ha commentato: “Costa offre a Coca-Cola nuove competenze nel mondo del caffè e il nostro sistema può creare opportunità per far crescere il marchio Costa in tutto il mondo. Le bevande calde sono uno dei pochi segmenti rimanenti del panorama delle bevande in cui Coca-Cola non ha un marchio globale. Costa ci dà accesso a questo mercato attraverso una solida piattaforma di caffè”.

Fondata nel 1971 dai fratelli Sergio e Bruno Costa, adesso Costa è la seconda maggiore catena di caffè pal mondo alle spalle della statunitense Starbucks e la più grande del Regno Unito. E’ nel 1995 che l’azienda viene rilevata per circa 20 milioni di sterline da Whitbread, il più grande operatore di caffè e alberghi. Se ai tempi dell’acquisizione contava solo 39 negozi, oggi Costa è un brand conosciuto su scala globale grazie alla sua presenza in più di 30 Paesi. In termini finanziari, Costa ha archiviato l’esercizio al 31 marzo con ricavi per 1,292 miliardi di sterline contro i 1,202 miliardi dell’anno passato, mentre l’Ebitda Underlying si è attestato a 238 milioni, con l’utile operativo a 123 milioni.

Coldiretti, la svolta di Coca-Cola nel cappuccino

Il consumo di caffè nel Regno Unito raggiungerà 91,1 mila tonnellate, superando il tè (90,6 mila) nel 2021 sotto la spinta del boom del cappuccino che sta modificando le abitudini della tradizionale “English breakfast”. A dirlo Coldiretti sulla base delle previsioni di Euromonitor, commentando l’acquisto da parte della Coca Cola di Costa Caffè. “Inizialmente – continua la Coldiretti – il cappuccino era una bevanda consumata prevalentemente a colazione ma in Nordamerica e in molti paesi europei come la Germania, l’Olanda, il Belgio e il Regno Unito si è diffusa l’abitudine di consumare il cappuccino dopo i pasti e in altri momenti della giornata”. “Un comportamento che – sottolinea l’associazione – spinge l’aumento dei consumi e ha contribuito a rendere appetibile l’investimento del settore da parte della Coca Cola”.