Cina: surplus commerciale record verso gli Stati Uniti scatenerà l’ira di Trump?
I dazi di Donald Trump contro i prodotti cinesi non scalfiscono la potenza commerciale della Cina, che mostra un surplus commerciale record verso gli Stati Uniti. Una rilevazione che potrebbe far scattare l’ira del presidente americano, che ha iniziato una guerra commerciale contro il gigante asiatico, accusandolo di concorrenza sleale.
La bilancia commerciale della Cina ha evidenziato il mese scorso un surplus di 41,61 miliardi di dollari, in deciso rialzo rispetto ai 24,23 miliardi di maggio e ben oltre le attese degli analisti che avevano pronosticato un miglioramento più contenuto con un surplus commerciale di 27,72 miliardi di dollari. Le esportazioni sono balzate dell’11,3% rispetto a maggio 2017, un po’ meno rispetto a maggio (+12,6%) ma meglio del +9,5% stimato, mentre le importazioni sono salite del 14,1%, molto meno del mese precedente (+26%) e del +21,3% previsto dal mercato.
Guardando solo agli scambi con gli Stati Uniti, la Cina ha evidenziato un surplus commerciale record a quasi 30 miliardi di dollari, per la precisione pari a 28,97 miliardi di dollari a giugno, con un incremento del 18% rispetto al mese di maggio. Si tratta, secondo le analisi di Bloomberg, il massimo livello mensile dal 1999. Questi numeri, però, tengono conto solo in parte della guerra commerciale in atto tra Stati Uniti e Cina, visto che comprendono solo la prima ondata di tariffe doganali ma non le successive, come le ultime da 34 miliardi di dollari entrate in vigore a inizio luglio.
C’è da aspettarsi quindi che questa tendenza non continui nei prossimi mesi. Oltre ai 34 miliardi di dollari di dazi Usa entrati in vigore lo scorso 6 luglio, nei giorni scorsi Trump ha annunciato una nuova lista di prodotti cinesi che saranno assoggettati a dazi a partire da settembre per un valore di 200 miliardi di dollari (Leggi QUI). Senza contare che il presidente americano ha minacciato dazi contro Pechino fino a 500 miliardi di dollari. E sebbene ci sia tempo per intavolare un nuovo ciclo di trattative, il rapporto tra le due potenze economiche non è dei migliori: al momento infatti non è stata organizzata nessuna altra discussione.
Trump sostiene che la Cina adotti pratiche commerciali sleali e non apra il suo mercato agli Stati Uniti, saccheggiando le conoscenze tecnologiche americane. Per Pechino, invece, Washington sopravvaluta lo squilibrio commerciale, la cui origine è da ricercarsi “nei problemi che stanno alla base dell’economia e della società degli Stati Uniti” più che nelle pratiche commerciali della Cina. In questo contesto, insomma, c’è da aspettarsi che la crescita delle esportazioni dalla Cina possa rallentare nei prossimi mesi.