Cina: rallentamento sarà minore del previsto. Il resto del mondo e l’Ue in particolare ringraziano
Cina e Stati Uniti hanno manifestato la volontà di trovare un accordo in merito alla guerra commerciale in corso e in caso positivo ci sarà un sostegno all’economia statunitense e quindi al suo mercato azionario. Sull’altro lato della scacchiera si nota un certo rallentamento in Cina ma, afferma Saker Nusseibeh, Chief Executive Officer di Hermes Investment Management, tendiamo a dimenticare che la crescita di Pechino al 6% è comunque molto forte.
Nel frattempo mentre gli analisti di interrogano su come finirà la guerra commerciale, la Cina infatti continua a investire massicciamente in progetti infrastrutturali, in diplomazia e in risorse estere. Ancora si sottovaluta la vasta rete che la Cina sta costruendo attraverso il programma Belt and Road, afferma l’esperto di Hermes Investment Management.L’economia cinese andrà avanti e il rallentamento sarà inferiore a quanto atteso afferma Nusseibeh secondo cui ciò è di buon auspicio per il resto del mondo e particolarmente vantaggioso per l’Europa, dove la crescita è anemica.
Il vero rischio per gli investitori è l’Extinction Rebellion
Nel secondo trimestre di un anno già ricco di avvenimenti, gli investitori si trovano di fronte a una serie di scelte difficili ma, dice l’esperto, il rischio principale non è la Brexit o la Cina o l’inflazione statunitense, ma ciò che ci dicono soggetti come Extinction Rebellion e gli studenti scesi in strada per protestare contro il cambiamento climatico. “Trovo che tutto ciò sia interessante almeno da tre punti di vista. Il primo è relativo al fatto che i politici non erano preparati e hanno temporeggiato o evitato la questione, fino a quando tutto si è calmato. Il secondo punto riguarda il modo in cui quanto accaduto riflette la divisione intergenerazionale che sta iniziando a emergere e che sta influenzando il modo in cui gli investitori allocano il capitale. Infine, l’episodio dimostra che la difficoltà di comunicazione non è una prerogativa esclusiva di Brexit. Sembra vi sia un problema generalizzato nella capacità di comunicare opinioni differenti” continua l’analista. “Anche se le dinamiche politiche ed economiche si modificano ed evolvono, i tre punti sopra sono cruciali per gli investitori”. “Chi oggi è al potere non lo sarà per sempre e il cambiamento è già in atto. Bisogna ovviamente considerare Trump 2020, le potenziali ricadute della Brexit e il rallentamento della Cina, ma è anche il momento di focalizzarsi su ciò che sta per arrivare e, soprattutto, prestarvi attenzione” conclude.