Chiusura Borse oggi, 30 gennaio 2023: debole il Pil tedesco, bene Tim
Seduta contrastata per le borse europee, con tutti i principali indici del Vecchio Continente che archiviano la prima seduta settimana all’insegna della debolezza, in attesa degli appuntamenti clou di questa settimana con i meeting delle banche centrali. Debolezza anche a Wall Street con tutti e tre i principali indici sotto la parità. Al momento, il Nasdaq si trova in calo del -1,3%, mentre l’indice S&P 500 ancora sopra 4.053 punti in calo dello 0,8%.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 30 gennaio 2023
Indici Europa e Italia
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib termina in calo dello 0,4% a 26.335 punti. Deboli tutti i principali listini continentali. L’indice Dax di Francoforte si appresta a chiudere la seduta a quota 15.130 punti in calo dello 0,14%, ma anche sul Cac40 francese (-0,21%%), mentre l’Ibex 35 di Madrid chiude in calo dello 0,11%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
All’interno del paniere principale di Piazza Affari acquisti in particolare su Tim (+4,6%), in scia alle indiscrezioni secondo cui Cdp potrebbe presentare un’offerta per la rete fissa intorno a 24 miliardi di euro nella seconda metà di febbraio.
In rialzo anche Recordati (+1,2%) e Saipem (+1,2%),
Al contrario, vendite su Diasorin (-3,2%), Interpump (-2,2%) ed Hera (-2,1%). Poco mossa Unicredit (+0,2%), che domani presenterà i risultati del quarto trimestre.
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Andamento Spread Btp / Bund
Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund chiude la seduta in rialzo del +2% a quota 187 punti base, con il rendimento del decennale italiano in ascesa al 4,18%.
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Forex
Il cambio euro/dollaro ancora poco mosso a quota 1,086; mentre tra le materie prime il petrolio scambia in lieve calo con il Brent leggermente al di sotto degli 86 dollari al barile.
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Cala il Pil tedesco nel quarto trimestre
In giornata è stato diffuso il dato sul Pil tedesco del quarto trimestre 2022, in contrazione dello 0,2% e sotto le aspettative degli analisti. Peggiori delle attese anche i prezzi al consumo spagnoli, in accelerazione al 5,8% annuo a gennaio.
Numeri che alimentano le pressioni sulla Bce, in vista della riunione di giovedì. In tal senso è ormai scontato un rialzo dei tassi di 50 punti base, gli operatori si concentreranno sui toni della presidente Lagarde e sulle indicazioni in merito ai prossimi ritocchi e al quantitative tightening.
Occhi puntati sulle trimestrali delle big tech
Da seguire anche la stagione di trimestrali, che prevede nei prossimi giorni i conti di colossi come Apple, Amazon e Alphabet, mentre venerdì verranno diffusi i dati sul mercato del lavoro americano.