Chiusura Borse oggi, 3 Novembre 2023: Listini europei in rally. Piazza Affari la migliore
Le principali borse europee si mostrano tonici, archiviando la settimana con un ulteriore rialzo, terminano la settimana con i migliori risultati da marzo, mentre Wall Street si mantiene in buona forma a metà mattinata, prospettando una delle sue settimane più positive degli ultimi 12 mesi.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 3 Novembre 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni segnando un +0,16%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un rialzo dello 0,69%. Il DAX che segna un +0,31%, seguito dal Cac40 francese che perde lo 0,16%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Tra i titoli principali nella Borsa di Milano, spiccano le performance di Nexi con un notevole aumento del 6,02%, seguito da Intesa Sanpaolo che stupisce con le trimestrali e segna un incremento dell1,56%. Molto bene anche Finecobank che segna un incremento del 3,52%. In evidenza anche Diasorin con un +2,06%.
D’altra parte, abbiamo assistito a dei cali significativi, con Eni che chiude la giornata in ribasso del 2,15%, mentre Unicredit ha registrato una modesta perdita dello 0,3%. Calano anche Saipem dello 0,75% e Leonardo dello 0,55%.
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Andamento Spread Btp / Bund
Nel comparto obbligazionario, il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni ritorna al 4,42%, mentre i rendimenti dei Treasury a 10 anni calano a 4,55%. Lo spread Btp-Bund cala ancora, ritornando a 179 punti base.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro recupera terreno arrivando a 1,073. Il petrolio Brent ritorna invece a 85,5 dollari al barile.
Il mercato del lavoro negli Stati Uniti mostra segni di rallentamento
Gli investitori sembrano credere che il ciclo di rialzo dei tassi da parte delle banche centrali abbia raggiunto il suo apice, soprattutto dopo che BCE, BoE e Fed non hanno modificato i tassi nell’ultima riunione.
Nonostante l’atteggiamento prudente dei banchieri centrali nelle loro dichiarazioni, gli investitori non sembrano essere influenzati in modo significativo. Al contrario, sembrano sempre più convinti che la Federal Reserve non alzerà i tassi nemmeno nella riunione di dicembre. Questa convinzione è stata rafforzata dai dati sull’occupazione pubblicati oggi. A ottobre, il numero di occupati nei settori non agricoli è aumentato di 150.000, al di sotto delle previsioni che oscillavano tra 170.000 e 180.000. Questo rappresenta un aumento significativamente più lento rispetto a settembre, il quale a sua volta è stato rivisto al ribasso a 297.000 nuovi posti di lavoro, anziché i 336.000 precedentemente annunciati.
Il tasso di disoccupazione è salito al 3,9%, superando le aspettative che erano di un tasso invariato al 3,8%. Inoltre, i salari stanno crescendo a un ritmo più lento, con un aumento dello 0,21%. Rispetto all’anno precedente, l’aumento è del 4,10%.