Chiusura Borse oggi, 28 aprile 2023: Europa contrastata a fine ottava, sale attesa per meeting Fed e Bce
Le principali Borse europee chiudono contrastate l’ultima seduta della settimana, mentre a Wall Street prevale un andamento cauto.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 28 aprile 2023
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta poco mosso; mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dello 0,30% a quota 27.077,44 punti.
Sopra la parità anche il Cac40 francese in rialzo dello 0,1%, ma anche il Dax di Francoforte (+0,7%), mentre l’Ibex35 spagnolo cede lo 0,8%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti soprattutto sul settore petrolifero, in scia ai risultati solidi delle big statunitensi: Saipem (+2,9%), Tenaris (++2,8%) e Prysmian (+2,4%).
Al contrario, vendite sui bancari: Banca MPS (-4,2%), Banco BPM (-4,2%) e BPER Banca (-4%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund si riduce a 185 bp, con il decennale italiano in forte discesa al 4,17%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro resta sopra quota 1,1 mentre il petrolio (Brent) rivede gli 80 dollari al barile, ma resta impostato per il sesto calo mensile consecutivo, la peggior striscia dal 2015.
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Dati macro e banche centrali sotto la lente
Il deflatore Pce ha mostrato un’inflazione ancora ostinata, con il dato core al 4,6% tendenziale, all’indomani del rallentamento del Pil statunitense all’1,1%. Dall’agenda macro sono giunti anche i dati sul Pil dell’eurozona (+0,1% su base trimestrale) e italiano (+0,5%, sopra le attese), oltre all’inflazione tedesca (in frenata al 7,2% annuo).
Per quanto riguarda le banche centrali, la Bank of Japan si è riunita per la prima volta sotto la guida del nuovo governatore, Kazuo Ueda, confermando la politica monetaria espansiva. La prossima settimana toccherà alla Fed e alla Bce, per le quali sono previsti ulteriori aumenti dei tassi. In calendario anche i dati chiave sui prezzi al consumo dell’eurozona e sul mercato del lavoro americano.