Chiusura Borse oggi, 20 luglio 2023: regnano gli acquisti in Europa, mentre Wall Street arretra con conti Netflix e Tesla
I principali listini europei chiudono la seduta odierna all’insegna degli acquisti. Nel frattempo, a Wall Street arretrano l’S&P500 (-0,2%) e il Nasdaq (-1%), frenati dalle trimestrali sotto le attese di Netflix e Tesla diffuse ieri sera. Il colosso dello streaming ha deluso le aspettative sui ricavi e ha rilasciato un outlook sotto le attese per il terzo trimestre, mentre il produttore di auto elettriche ha evidenziato un calo della marginalità, appesantita dagli sconti implementati per aumentare i volumi.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 20 luglio 2023
Indici Europa e Italia
A Piazza Affari, l’indice Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,36 a 28.815,75 punti.
Finale positivo anche sul principale listino del Vecchi Continente, l’indice Euro Stoxx 50 che termina le contrattazioni in guadagno dello 0,2%. Positivo anche il Dax di Francoforte (+0,6%), il Cac 40 francese (+0,8%), ma anche l’Ibex 35 spagnolo (+0,7%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
All’interno del paniere principale di Piazza Affari, acquisti in particolare su Tenaris (+2,7%), Pirelli (+2,2%) e Bper Banca (+2%).
Al contrario, arretrano in particolare Erg (-1,7%), Inwit (-1,7%) e Stm (-1,5%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sul fronte obbligazionario, il rendimento del biennale Usa sale al 4,86% e quello del decennale al 3,85%. Lo spread Btp-Bund si attesta a 162 bp con il decennale italiano al 4,1%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro si deprezza a 1,114 mentre il cambio tra biglietto verde e yen risale oltre quota 140. Tra le materie prime il petrolio (Brent) si stabilizza a 79,5 dollari al barile, con i timori per la domanda e la forza del dollaro compensati dal calo delle scorte Usa.
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Richieste di disoccupazione Usa
Dall’agenda macro sono giunti i dati americani, inaspettatamente in calo, sulle richieste settimanali di disoccupazione, che riaccendono il dibattito sulle prossime mosse della Fed, aumentando le probabilità di un nuovo rialzo dei tassi dopo il meeting della prossima settimana.