Chiusura Borse oggi, 2 Novembre 2023: borse europee euforiche su possibile fine dei rialzi dei tassi
Le principali borse europee chiudono al rialzo la sessione di giovedì, dopo le decisioni della BCE e della Federal Reserve, anche la Banca d’Inghilterra ha scelto di mantenere i tassi di interesse invariati. Questa mossa ha suscitato un’ottimistica reazione sui mercati finanziari, con la prospettiva che il periodo di politiche restrittive possa essere giunto al termine.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 2 Novembre 2023
Indici Europa e Italia
L’indice Euro Stoxx 50 chiude le contrattazioni segnando un +1,90%, mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib segna un rialzo dell’1,77%. Il DAX che segna un +1,49%, seguito dal Cac40 francese che guadagna l’1,85%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Tra i titoli principali nella Borsa di Milano, spiccano le performance di Tenaris con un notevole aumento del 8,27%, seguito da Stm con un incremento del 4,41%, Amplifon con un incremento del 3,89%.
D’altra parte, abbiamo assistito a dei cali significativi, con Iveco Group che chiude la giornata in ribasso del 1,32%, mentre Unicredit ha registrato una modesta perdita dell’1,73%.
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Andamento Spread Btp / Bund
Nel comparto obbligazionario, il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni ritorna al 4,55%, mentre i rendimenti dei Treasury a 10 anni calano a 4,67%. Lo spread Btp-Bund cala ancora, ritornando a 184 punti base.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro recupera terreno arrivando a 1,063. Il petrolio Brent sale nuovamente a 86,7 dollari al barile.
Manifatturiero in contrazione in Europa
I mercati finanziari non sembrano preoccupati dai dati macroeconomici poco incoraggianti. Il settore manifatturiero in Italia e nella zona euro ha mostrato alcune ombre nel mese di ottobre.
In Italia, l’indice Hcob Pmi è sceso a 44,9, il valore più basso degli ultimi tre mesi, rispetto al 46,8 di settembre. Questo indica che il settore manifatturiero è in contrazione, dato che solo un valore superiore a 50 indica una fase espansiva. Secondo S&P Global, il manifatturiero italiano ha affrontato un altro mese difficile, con produzione e nuovi ordini in contrazione a un ritmo più veloce rispetto a settembre. Le aziende hanno segnalato un eccesso di capacità produttiva, e il lavoro inevaso e l’occupazione sono diminuiti nei tre mesi precedenti. La debolezza della domanda si è manifestata anche nell’attività di acquisto delle aziende, che è diminuita notevolmente, insieme ai prezzi di acquisto e vendita. Questa tendenza al ribasso si è protratta per sette mesi consecutivi.
Nella zona euro, l’indice definitivo Purchasing Managers’ Index (Pmi) è sceso a 43,1 da 43,4 di settembre, leggermente al di sopra della stima preliminare di 43,0.
In Francia, l’indice è sceso a 42,8 rispetto ai 44,2 di settembre, mentre in Germania c’è stata una leggera miglioramento, salendo a 40,8 da 39,6.