Chiusura Borse oggi, 2 maggio 2023: pioggia di vendite in Europa, domani l’esito del meeting Fed
Le borse europee chiudono la seduta odierna in netto ribasso trascinate in basso da Wall Street dove i principali indici perdono all’incirca l’1,5%.
Le banche tornano nuovamente sotto pressione nonostante il salvataggio di First Republic da parte di Jp Morgan e dopo le dichiarazioni del Segretario al Tesoro Janet Yellen, secondo cui gli Usa rischierebbero il default già dal primo giugno.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 28 aprile 2023
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta in ribasso dell’1,5%; mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia le contrattazioni in calo dell’1,65% a quota 26.630,09 punti.
Vendite anche sul Cac40 francese in calo dell’1,4%, ma anche sul Dax di Francoforte (-1,3%) e sull’Ibex35 spagnolo (-1,7%).
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti soprattutto su Campari (+2,6%), STM (+1,5%) e Prysmian (+0,9%).
Al contrario, le maggiori vendite si sono abbattute su Saipem (-7,3%), Tenaris (-5,4%) ed Eni (-4,2%).
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Andamento Spread Btp / Bund
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund in aumento a 190 bp, con il decennale italiano stabile al 4,16%. In forte discesa i tassi dei Treasury su tutta la curva, con la scadenza a un mese oltre il 5% in scia ai timori per il tetto del debito Usa.
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Forex e Commodity
Sul Forex, l’euro/dollaro continua ad oscillare in area 1,1 e il biglietto verde perde terreno nei confronti dello yen, scivolando a 136,5.
Le quotazioni del greggio (Brent) segnano un ribasso del 4,5% a 75,7 dollari al barile, complici i dati deboli sull’economia cinese e i dati sull’occupazione statunitense, oltre ai volumi di scambio contenuti rispetto alla media.
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La settimana delle banche centrali
Il tutto, in attesa delle delibere della Fed, che domani annuncerà un rialzo dei tassi di 25 punti base. Una decisione scontata dai mercati, che si focalizzeranno principalmente sulle aspettative per i mesi successivi.
Giovedì invece toccherà alla Bce, dopo i dati odierni sull’inflazione dell’eurozona, che ad aprile ha accelerato al 7%, malgrado la lieve discesa del dato core al 5,6%.
In Italia, l’indice dei prezzi al consumo è risalito addirittura all’8,3% annuo, dal 7,6% di marzo. Negli Usa, i dati sulle offerte di lavoro hanno mostrato una discesa per il terzo mese consecutivo, ai minimi da quasi due anni.