Chiusura Borse oggi, 19 aprile 2023: Europa poco mossa dopo i dati sull’inflazione, focus sui conti trimestrali
Chiusura sostanzialmente positiva per le borse europee, con tutti i principali indici del Vecchio Continente che dopo un avvio contrastato riescono ad archiviare la seduta infrasettimanale sopra il livello di parità.
Intanto, oltreoceano procede all’insegna della debolezza Wall Street con l’indice S&P 500 al momento in calo dello 0,21%, mentre il Nasdaq Composite si trova in calo dello 0,22%.
Panoramica sulla chiusura delle Borse del 19 aprile 2023
Indici Europa e Italia
In Europa, l’indice Euro Stoxx 50 chiude la seduta sostanzialmente invariato rispetto alla chiusura di ieri trovandosi così a quota 4.393 punti in calo dello 0,01%; mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib archivia le contrattazioni in rialzo dello 0,15% a quota 27.933 punti.
Sopra la parità anche il Cac40 francese in rialzo dello 0,21%, ma anche il Dax di Francoforte in progresso frazionale dello 0,08%, mentre l’Ibex35 spagnolo balza dello 0,79%.
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Migliori e Peggiori a Piazza Affari
Sul paniere principale di Piazza Affari, acquisti soprattutto su Mps (+3,81%), e le utility Hera (+2,57%) e A2a (+2,45%).
Al contrario, forti vendite su Tim (-8,28%), dopo che il gruppo ha ricevuto le nuove offerte migliorative da Cdp-Macquarie e Kkr per l’acquisto della rete Netco, offerte che risulterebbero ancora ben inferiori alle richieste di Vivendi.
Male anche Saipem (-2,48%) e Stm (2,11%)
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Andamento Spread Btp / Bund
Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale leggermente tornando così in area 185 punti base, mentre il decennale italiano sale dell’1% al 4,35%.
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Forex e Commodity
Sul Forex, il cambio euro/dollaro continua a trovarsi sotto il livello psicologico di 1,1 e al momento si trova sulla parità a 1,096, mentre il petrolio (Brent) torna sotto gli 84 dollari al barile, in scia ai timori che una politica monetaria restrittiva possa frenare la crescita.
Sempre in tema materie prime è da segnalare il calo dello 0,67% dell‘oro che si trova così a 2.007 dollari l’oncia, ancora sopra il supporto di 2.000 dollari.
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Preoccupa l’inflazione in Europa
L’inflazione della zona euro si è confermata al 6,9%, con il dato core al 5,7%. Nel Regno Unito, invece, i prezzi al consumo sono tornati a salire a doppia cifra a marzo, rallentando meno delle attese, al 10,1%, mettendo ulteriore pressione alla BoE.
Occhi puntati sui conti trimestrali Usa
Focus di giornata anche sui conti trimestrali negli Stati Uniti con i risultati di Morgan Stanley che hanno segnalato un calo del 20% dell’utile netto a causa di un rallentamento dell’investment banking.
Vendite anche su Netflix che perde il 4% a causa del numero di abbonati e delle prospettive sui ricavi sotto le attese.
Negativa anche Tesla (-2%) dopo aver nuovamente tagliato i prezzi dei veicoli, prima dei risultati in uscita stasera. In tal senso gli analisti si aspettano un utile per azione di 0,85 dollari, con un calo di quasi il 20% rispetto a quanto realizzato nel medesimo trimestre dello scorso anno, mentre il fatturato è stimato in aumento del 26% a oltre 23 miliardi di dollari.
Focus sul Beige Book della Fed
In serata la Fed pubblicherà il Beige Book, che potrebbe far luce sull’impatto dei dissesti finanziari sulle prospettive economiche.